Siria: le lacrime di coccodrillo del PD



Lacrime di coccodrillo. Le versa periodicamente il PD per la guerra alla Siria. Guerra che da cinque anni - al pari dell'Unione Europea, delle nazioni occidentali e delle petromonarchie - sta contribuendo ad alimentare.



Un crimine cominciato nel 2012 con la rottura delle relazioni diplomatiche del governo italiano con Damasco, con il diniego del visto di ingresso a parlamentari siriani invitati da loro colleghi italiani, con la partecipazione italiana al “Gruppo Amici della Siria” (oggi “Small Group”) che foraggia tagliagole e “ribelli” vari; con il riconoscimento dei “ribelli” del Consiglio Nazionale Siriano quali “unici rappresentanti del popolo siriano”, ma – sopratutto - con l’imposizione di sanzioni. Sanzioni (che non riguardano le aree “liberate” dai “ribelli” i quali possono, così, esportare petrolio e importare armi) le quali – come quelle all’Iraq del 1990 - hanno prodotto fame, miseria, epidemie, disoccupazione... Sanzioni che, insieme alla guerra, hanno comportato sei milioni di profughi siriani.

Che ora il PD pretende, addirittura, di rappresentare, organizzando alla Camera dei Deputati il convegno “Noi siriani – La proposta di Pace scritta dai profughi siriani” portando a parlare non già qualcuno dei tanti esponenti della società civile e religiosa che si battono da anni per la fine di una guerra costata già 300.000 morti, ma bensì un tizio, tale Hsyan Abd El Rahim, il cui unico contributo parrebbe essere l'apologia di una fantomatica “rivoluzione pacifica” “soffocata nel sangue” dal “dittatore Assad”, la cui destituzione – a suo dire - risolverebbe oggi tutti i problemi; stessa lettura da parte degli altri relatori al convegno come Alberto Capannini, (della Comunità Papa Giovanni XIII che oggi in Italia gestisce l'“accoglienza” dei profughi siriani) o Michele Nicoletti, (che recentemente ha preteso dal Consiglio d'Europa le dimissioni del suo Presidente, “colpevole” di essersi incontrato con Assad).
La stessa lettura di chi (vedi sopra) la guerra alla Siria l'ha voluta e l'ha finanziata.

Francesco Santoianni



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