Diventa grottesca la faccenda di Alexanda Kotey ed El Shafee Elsheikh, due tagliagole dell’ISIS facenti parte della cosiddetta “Squadra Beatles”, composta da terroristi di nazionalità inglese delegata alla tortura ed esecuzione di ostaggi stranieri (27 decapitazioni), tra cui quella dell’americano James Foley, diventata “celebre” grazie alla promozione fattane da Rita Katz. Catturati a gennaio dalle milizie kurde delle Syrian Democratic Forces (una creatura degli USA), attualmente passano il tempo rilasciando interviste alle televisioni di tutto il mondo restando formalmente “prigionieri” delle forze curde le quali si preoccupano di fornire ad essi anche the e biscotti prima delle interviste.
Una situazione surreale che si direbbe dettata dalla preoccupazione che i due, processati in qualche paese occidentale possano rivelare i nomi dei loro burattinai. Per scongiurare questa evenienza, la prima a muoversi è stata la Gran Bretagna che immediatamente dopo la cattura dei due si è affrettata a togliere ad essi la nazionalità. Nonostante ciò, Londra si oppone alla estradizione dei due negli USA, patria di Foley, in quanto negli Stati Uniti è in vigore la pena di morte: un penoso balletto parlamentare, fieramente sostenuto da Amnesty International, che si trascina da mesi.
Intanto, proprio in questi giorni, viene fuori che le Syrian Democratic Forces stanno riconsegnando all’ISIS i suoi più efferati esponenti. Quando sarà il turno di Alexanda Kotey ed El Shafee Elsheikh siamo certi che, per salutare la loro partenza, verrà servito ancora the con biscotti.
Francesco Santoianni
In copertina foto AP-Corriere della Sera del 2 maggio 2018
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