Gilet gialli e Trump: le fake news di Macron

Macron alla canna del gas? Si direbbe di sì considerando che il suo staff e il suo partito “LREM - La République En Marche”, in pieno delirio complottista e in perfetta sintonia con l’inchiesta del Ministero degli Interni - hanno attestato, soprattutto su Twitter, che il movimento dei gilets jaunes è stato creato da Trump, più precisamente dallo staff di Steve Bannon. Le prove? La registrazione del sito www.giletsjaunes.com che sarebbe stata fatta negli Stati Uniti, il 15 maggio 2017, quindi, immediatamente dopo l'elezione di Macron.


Il 6 dicembre, Liberation ha fatto loro le pulci. Con un lungo articolo, che ricostruisce dettagliatamente la storia di questo dominio. Creato nel 2015 e poi, dopo la sua chiusura, acquistato da NameBright, con sede a Denver nel Colorado, una delle tante società che acquista domini scaduti per metterli poi in vendita. Il 23 novembre 2018, il dominio è stato poi acquistato da un cittadino francese che, da allora, non lo ha mai utilizzato.


Avviso per aspiranti leader. Se qualcuno volesse oggi acquistare il dominio www.giletsjaunes.fr (molto più consono ad un movimento che costella tutte le sue manifestazioni con la bandiera francese) farebbe ancora in tempo pagando ben 1247 dollari (chi scrive ha tentato la sorte ma, visto il prezzo, ha desistito) alla società statunitense Namecheap. Ma se vi illudete che basti questo a governare un movimento così poliedrico date una occhiata alla misera fine che ha fatto www.giletsjaunes.net, arricchito da un proclama-video Youtube che ha raggiunto finora ben 26 visualizzazioni.


Ultim’ora. Dopo l’articolo di Liberation, lo staff di Macron e i deputati del LREM, ovviamente, hanno rimosso i loro post da Twitter e Facebook. Quasi tutti alla chetichella e senza scusarsi della fake news. Del resto è ormai Vangelo che le fake news sulla rete li diffondono solo i “populisti” e - ça va sans dire – il loro burattinaio Vladimir Putin.


Francesco Santoianni


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