Ma davvero il Pentagono ritiene l’opinione pubblica mondiale così rimbambita da prendere per buono il video farlocco degli iraniani che si vanno a riprendere una loro mina magnetica inesplosa dalla chiglia di una petroliera che hanno appena attaccato? Si direbbe di no in quanto, finora, il video (che già sta troneggiando sulle TV e sui siti di tutto il mondo) sarebbe stato passato ai media non ufficialmente dal Pentagono ma “da anonimi funzionari”. Ma su questo aspetto ci soffermiamo più avanti.
Intanto, prima di occuparci del video, una domanda.
Vi sembra logico che mentre l’Iran accoglie a braccia aperte il primo ministro giapponese Shinzo Abe, in procinto di firmare con il governo di Teheran accordi per l’approvvigionamento di petrolio, va a colpire una nave che trasporta petrolio in Giappone? Domanda, ovviamente, ignorata da tutti gli “esperti” che in TV stanno pontificando sull’”attacco iraniano”, ma che già da sola consiglierebbe di analizzare con attenzione il video quello che, verosimilmente, ci sta dietro.
Intanto le motivazioni che avrebbero spinto gli iraniani a recuperare la mina magnetica inesplosa. Secondo i media “per cancellare le prove del loro coinvolgimento nell’attentato”. Ma perché mai gli iraniani avrebbero dovuto utilizzare una mina magnetica identificabile come iraniana per il loro subdolo attentato e non già, poniamo, una mina attribuibile ad Israele?
Ancora più incredibile la faccenda del “natante della marina iraniana” che, sotto gli occhi dei satelliti di tutto il mondo, si va a riprendere la sua mina. Ma poi come? Per quel che ci è dato sapere le mine antinave, per evidenti motivi, si localizzano al di sotto della linea di galleggiamento della nave. Quindi, ci si sarebbe aspettato di vedere sul famoso video del “natante iraniano” un qualche sub: neanche l’ombra.
Ma poi siamo sicuri che il video mostri la petroliera Kokuka Courageous dopo l’esplosione? L’unico fotogramma del famoso video mostra una nave perfettamente integra senza nessuna traccia di incendio o di fumo.
Ma poi, chi e come ha realizzato questo video? Da alcuni angoli di ripresa si direbbe che il video è stato ripreso da un aereo (in alcuni momenti, a bassa quota).
Si, ma, allora, perché una risoluzione del video così bassa che impedisce di identificare dettagli significativi?
Molto probabilmente, questo video – se non è un “ballon d’essai” per testare le reazioni dell’opinione pubblica e dei governi – è un’altra polpetta avvelenata che, al pari delle “prove” dell’avvelenamento Skripal o dell’incendio degli aiuti umanitari in Venezuela, i veri Padroni dell’Impero cercano di rifilare a Trump salvo poi screditarlo per essersi fidato di documentazioni farlocche. Speriamo sia così è che la guerra all’Iran non ci sia. Se così, invece, non fosse questo video è davvero il casus belli che scatenerà la guerra all’Iran. Ma come? Un video così poco credibile? Il famigerato incidente del golfo del Tonchino fu, sostanzialmente, “attestato” da quattro confuse foto rivelatesi inequivocabilmente contraffatte qualche anno fa. Intanto c’era stata una guerra che aveva ucciso due milioni di vietnamiti.
Francesco Santoianni
Come ricorda il Prof. Paolo Desogus oggi il famoso articolo di Pier Paolo Pasolini "Cos'è questo golpe? Io so" compie 50 anni. "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica...
Sulla vicenda della donna iraniana nuda nel campus, le cui immagini sono diventate virali, monta la strumentalizzazione politica.Al di là dei proclami “social”, cosa si sa realmente?...
L'ex comandante della NATO James Stavridis ha previsto che il conflitto in Ucraina si concluderà con la conquista da parte della Russia di circa un quinto del territorio del Paese. Stavridis, ammiraglio...
Pubblichiamo questa lettera aperta che la giornalista e saggista Patrizia Cecconi ha inviato ai dirigenti di Eurospin nella quale spiega perché è semplicemente immorale vendere merci...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa