Vertice UE. Comunque finirà male

di Giorgio Cremaschi

Oramai è chiaro che dal vertice UE o non verrà nessun accordo per veri aiuti a chi ha più subìto la strage e i danni sociali della pandemia, o verrà un accordo feroce e ingiusto, sul modello di quelli imposti dalla Troika alla Grecia.

E questo non solo per i veti del governo di destra dell’ Olanda, paradiso fiscale autorizzato dalle regole UE, regole confermate dalla sentenza della Corte Europea che ha autorizzato Apple ad evadere le tasse in Irlanda. No non è solo Rutte che nega veri aiuti a chi ne ha bisogno, ma la stessa costituzione della UE. Che è fondata sul liberismo e sulla competitività estrema e non sulla solidarietà e la giustizia sociale.

La UE è nata per distruggere, non per rafforzare, la principale conquista europea: lo stato sociale. E anche qui non si dia colpa solo alla “burocrazia”.

Il potere nella UE è quello delle classi dominanti europee, dei partiti e dei governi di destra e di finta sinistra. La UE è un progetto economico e politico di destra sociale ed economica, che non può essere cambiato senza metterne in discussione le fondamenta.

La prova di questo emerge ogni volta che esploda una crisi, da quella finanziaria del 2008, a quella greca, a quella attuale più grave di tutte. Ogni volta la UE dà il peggio di sé. Un autentico europeista democratico dovrebbe considerare suoi avversari totali la struttura di potere ed i principi della Unione Europea, così come essi sono oggi. Ma sappiamo tutti che in realtà l’europismo, almeno in casa nostra, è in gran parte ipocrisia e menzogna di classe.

Perché la Confindustria e tutti i suoi partner politici, più ancora che gli improbabili aiuti, vogliono quelle “riforme” liberiste che li accompagnerebbero. Cioè più privatizzazioni, più precarietà del lavoro, meno diritti sociali. La UE è il problema non la soluzione.

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