Emilio Scalzo dovrebbe essere estradato in Francia, per essere incarcerato prima e processato poi, per una fantomatica aggressione ad un agente di polizia. La verità è che Emilio ha semplicemente difeso un migrante da ingiustificate brutalità poliziesche, che oltre frontiera avvengono come e più che qui. Perché Emilio, di cui ho l’onore di essere amico, è una persona buona e generosa, che ha coltivato una coscienza limpida e rigorosa in anni di lotte nel movimento NoTav.
Questa coscienza, che lo spinge a impegnarsi contro ogni sopraffazione e violenza, lo ha portato alla frontiera tra Italia e Francia, dove ogni giorno i migranti soffrono la persecuzione e la ferocia dei governi e delle leggi dei due paesi. Emilio ha soccorso e aiutato quelle persone e per questo ha commesso uno dei reati più gravi per il sistema attuale: la solidarietà con gli oppressi e gli indifesi.
Così un tribunale italiano ha deciso di estradarlo in Francia, affinché sia lì giudicato come merita. Come merita lui e come ha meritato Mimmo Lucano, condannato a più di 13 anni di carcere per aver aiutato migranti ad uscire dalla clandestinità. Come merita Nicoletta Dosio, già incarcerata e ora sotto processo per 130, CENTOTRENTA, evasioni. Come meritano Dana e le altre e gli altri incriminati e incarcerati per reati di solidarietà e lotta contro le ingiustizie.
Perché nel sistema attuale se difendi una persona povera e sfruttata, oppure un lembo della natura, sei un criminale violento. Se invece la povertà e la devastazione ambientale le produci, allora sei un grande imprenditore benefattore dell’umanità. Un poco alla volta nel nome della legalità del profitto siamo tornati ai Miserabili, a Jean Valjean condannato a venti anni per aver rubato un pane.
Un sistema che estrada Emilio, condanna Mimmo, processa Nicoletta, perseguita tante e a tanti altri colpevoli solo di praticare la solidarietà e lottare per la giustizia, merita solo di essere rovesciato nella vergogna.
Forza caro Emilio, criminale per solidarietà, sono tuo convinto complice, sono e siamo con te.
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