Oggi vengono a Roma gli operai della GKN. Avranno un incontro al MISE nel quale si spera compaia il desaparecido ministro Giorgetti. Ma prima saranno in piazza del Pantheon, per sostenere la presentazione di un progetto di legge contro la delocalizzazioni elaborato da loro stessi con le rigorose competenze di un gruppo di giuristi democratici. A differenza dei fantomatici progetti di legge del ministro Orlando, ora in via di riscrittura dalla Confindustria, la legge GKN le delocalizzazioni e le chiusure si propone di bloccarle davvero.
La legge è semplice: le aziende sopra i 100 dipendenti e tutte quelle che hanno fatto licenziamenti per ristrutturazione nei due anni precedenti, che vogliano fermare l’attività , PRIMA DI CHIUDERE dovranno partecipare, ovviamente con soldi adeguati, a elaborare un piano di salvaguardia dell’occupazione e della produzione, coinvolgendo i lavoratori e dove necessario lo stato. Senza un piano adeguato approvato dai lavoratori e dalle istituzioni, l’azienda non potrà chiudere e soprattutto non potrà licenziare . Insomma un progetto di legge che mette alla prova tutte le dichiarazioni di padroni e governanti, che promettono mega soluzioni occupazionali in cambio della chiusura. Davvero ci sono soluzioni alternative per tutti i lavoratori? Bene prima le trovate e le presentate con un piano credibile e poi cessate la produzione. Semplice no? Ma ovviamente ci sarà da lottare perché sinora padroni e governo Draghi, oltre ai blablabla propongono i licenziamenti e basta.
Matteo Mantero , senatore che ha aderito a #PoterealPopolo , e Yana Ehm , che alla Camera aderisce al gruppo misto, presenteranno la legge GKN in entrambi i rami del Parlamento. Altri parlamentari hanno promesso di condividere la legge, vedremo in concreto. Intanto c’è bisogno del massimo sostegno a questa proposta, che serve a tutte le decine di migliaia di lavoratori che rischiano di finire in mezzo alla strada, con il governo e la politica che a guardano da un’altra parte.
Scendiamo in piazza ora a Roma , ci torneremo in tutto il paese l’11 ottobre con lo sciopero generale dei sindacati di base e poi andremo avanti. Contro lo sfruttamento, le delocalizzazioni, I licenziamenti, per davvero.
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