di Giorgio Cremaschi
La vittoria in Argentina del fascista, razzista, erede dei generali assassini, Javier Milei, conferma che liberismo economico, reazione autoritaria e guerre della NATO marciano assieme e vanno combattuti assieme. Se si cede solo su uno di questi punti, vincono tutti e tre assieme.
Oggi il dominio dell’impresa e del mercato, la distruzione del sistema pubblico con le privatizzazioni, lo smantellamento dei diritti sociali e del lavoro, costituiscono le fondamenta del fascismo del ventunesimo secolo.
E a questo neofascismo basta schierarsi con le armi e le guerre della NATO, per venire completamente legittimato e accolto in famiglia da quello che si proclama il sistema dei valori occidentali. Lo abbiamo visto con l’Ucraina e ora lo vediamo con il genocidio israeliano a Gaza. Lo vediamo in Italia, in Polonia, in Francia, in Europa.
Se il liberismo è la base economica del ritorno del ritorno al governo dei fascisti, l’occidentalismo razzista e colonialista ne è la base ideologica.
Non a caso il primo atto di politica internazionale del nuovo presidente argentino sarà l’incontro con il criminale Netanyahou , di cui si è dichiarato strenuo sostenitore. C’e una nuova peste nera che si diffonde nel mondo occidentale e la sua forza è che proclama di voler attuare fino in fondo i principi che declamano i liberal-democratici. Che oggi sono il cavallo di Troia, più o meno consapevole, dei governi reazionari.
Signori liberali che siete in guerra per i valori occidentali, il Millei che oggi vi scandalizza con la sua infame brutalità è un puro prodotto della vostra politica e della vostra ideologia, è il vostro presidente.
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