di Alessandro Bianchi
Prima del referendum di domenica mi vorrei rivolgere a te che hai sempre pensato di godere di una superiorità morale intrinseca nelle tue tesi;
A te che avevi sempre detto che se toccavano la scuola saresti sceso in piazza,
che hai sempre detto che se toccavano il lavoro e l'art.18 saresti stato pronto alla rivoluzione;
che hai sempre detto che se cambiavano la Costituzione, il capolavoro giuridico nato dalla Resistenza, ti saresti fatto uccidere;
Mi rivolgo a te che ancora ti illudi, 15 anni dopo l'Afghanistan, attraverso le parole di presunti leader di un mondo che si crede libero e che invoca la "civilizzazione" a suon di bombe;
che sei arrivato a sacrificare la tua libertà per il feticcio della "sicurezza";
che credi di vivere in un paese talmente democratico da poter esportare democrazia eccedente all'esterno e, intanto, a casa tua, subisci le decisioni di tre premier mai eletti da nessuno;
Mi sto rivolgendo a te che ti senti esperto di politica internazionale perché leggi gli esteri di Repubblica o Internazionale una volta a settimana;
che ti credi informato, ma vivi passivamente in un regime monetario e finanziario che ha umiliato in modo assolutamente totalitario e repressivo le decisioni democratiche della Grecia;
a te che ti senti “impegnato” perché “porti avanti la bandiera dei diritti umani nel mondo” e ti lasci guidare in tutte le scelte di politica estera da un paese, gli Stati Uniti, la cui polizia uccide una persona ogni 6,5 ore, quasi 47 milioni di suoi cittadini vive in condizione di povertà, 46 milioni si rivolgono alla banca alimentare ogni anno, oltre un milione e mezzo di bambini ha dormito in un rifugio per senzatetto nel 2014 e dove è detenuta il 25% della popolazione carceraria del mondo, perlopiù afroamericani e ispanici, etc, etc;
a te che sei per la “pace nel mondo” e hai avallato tutte le decisioni del “mostro della guerra”, la Nato, e sei sempre contro tutti quei paesi che chiedono coesistenza pacifica e multilateralismo per il futuro della Terra;
Mi sto rivolgendo a te che hai sfilato per Charlie Hebdo e non hai speso una parola per la repressione dei giornalisti in Turchia,
che hai messo la bandiera della Francia e del Belgio nel tuo profilo e non hai mai speso una parola sul massacro che dura cinque anni di Aleppo e la distruzione della Siria attraverso il terrorismo foraggiato dall'occidente.
A te che credi che gli Stati Uniti siano dalla parte giusta della storia, mentre Venezuela, Brasile, Cuba, Bolivia, Ecuador e l'integrazione indipendente dell'America Latina in generale, da quella sbagliata.
A te, proprio a te, mi sto rivolgendo.
Mi sto rivolgendo a te, elettore del Pd, che hai subito tutto questo passivamente perché credi che quel partito sia l'erede di un qualcosa che non esiste più.
A te che, nonostante Renzi, il Jobs act, l'abolizione dell'art.18, Verdini, la distruzione della scuola e della sanità, Lupi, il bail-in, Banca Etruria, Mafia Capitale, Monte dei Paschi di Siena, Guidi, Porcellum 2.0, il “terrorismo occidentale” dei droni Usa a Sigonella.... continui imperterrito in questa eterna Sindrome di Stoccolma verso dei rapitori dei tuoi ideali;
a te che continueresti a votare il PD anche con Hannibal Lecter segretario, vivendo nella perenne illusione che un Civati o un Fassina di turno, un giorno, riuscirà a renderlo di “sinistra”;
a te che non riesci proprio ad ammettere che tutto quello in cui hai creduto non potrà mai essere realizzato al Nazareno.
Mi rivolgo a te che ti sei sempre dichiarato ambientalista.
AMBIENTALISTA.
Il referendum di domenica 17 aprile è il tuo momento. Si vota in tutte le regioni, nonostante la disinformazione quotidiana degli organi che in Italia si autodefiniscono di informazione.
Napolitano e Renzi, i padroni del PD, ti dicono di restare a casa.
Ma in ballo c'è il futuro dei nostri mari e del nostro eco-sistema. Ambiente contro lo strapotere delle multinazionali. La scelta dovrebbe essere semplice. Hai sempre detto di volerlo difendere, di essere ambientalista.
E' il momento giusto, domenica, caro elettore del PD. Sarà un primo passo per il tuo outing definitivo di liberazione dal cancro del paese, il Partito Democratico. Poi vi sentirete molto meglio voi e, non sapete nemmeno quanto, il paese.