Nella data di oggi, 5 novembre 2016, in concomitanza con la convention politica "Leopolda" organizzata dal premier Renzi a Firenze, si è svolto un corteo di studenti, gruppi politici e movimenti sociali che ha manifestato per esprimere il proprio dissenso riguardo il referendum sulla riforma costituzionale giunto ormai in procinto di essere votato.
La manifestazione, secondo numerose testimonianze, provenienti da più fonti, anche di sponde opposte tra loro, era iniziata e proseguiva in modo pacifico. Fino al momento in cui i manifestanti sono arrivati a contatto con il cordone di polizia, voluto dal premier Renzi per evitare che le voci di dissenso potessero avvicinarsi in modo imbarazzante alla sede della convention.
La giornata è stata, del resto, per l'ennesima volta segnata da violenti quanto sospetti scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, che di fatto hanno traslato il significato del corteo, giocando tutto a favore del premier Renzi. In poche parole, com'era facile attendersi, i mezzi di informazione hanno riportato la notizia ponendo sullo stesso piano l'immagine ed il messaggio di chi stava pacificamente esprimendo il proprio dissenso con quella dei violenti scontri che hanno messo a soqquadro la città, accostando chi si schiera per il NO a dei rozzi teppisti da strada. Arretrati, brutali, incivili. Questo secondo loro.
La tecnologia infatti, nell'era del digitale, è dalla nostra parte. E ad un'occhio attento, osservando i video che sono spuntati in rete pubblicati proprio dalle principali testate giornalistiche italiane, sono risultati decisamente evidenti alcuni movimenti sospetti realizzati da piccoli gruppi di violenti, a volto coperto, abbigliamento simile quasi esclusivamente di colore nero ed armati con spranghe di acciaio fin da prima dell'inizio degli scontri. Quindi, gente partita attrezzata da casa. Questi piccoli gruppi di 3, 4 o 5 persone, si vedono infiltrati tra le prime linee dei manifestanti e non appena il corteo giunge ad una distanza di contatto col cordone di polizia, si sganciano dal corteo per aggredire le forze dell'ordine. Quanto basta, con semplicità, per far scattare la scintilla che accende la violenta reazione della polizia e che di fatto disperde tutto il resto dei manifestanti, pacifici inclusi. Dopo che la scintilla è stata accesa, ovviamente, questi piccoli gruppi si disperdono allontanandosi attraverso le piccole strade adiacenti al corteo... e non se ne sa più nulla. Nessun fermo, nessun ferito. Scomparsi. Quel che resta, è l'immagine mediatica infamata dalla violenza di un corteo che voleva solo esprimere la propria opinione politica. E molto probabilmente, l'obiettivo di questi teppisti da strada a gettone, è stato proprio questo.
La prova evidente è immortalata in questo video pubblicato da LaRepubblica (link: http://video.repubblica.it/edizione/firenze/scontri-firenze-manifestante-colpisce-poliziotti-con-un-segnale-stradale/258151/258432?video&ref=fbpr ). Si vedono manifestanti e polizia, schierati uno di fronte all'altro, entrambi pronti allo scontro, ma la scintilla non scatta, nessuno dei due attacca per primo.
Poi, all'improvviso, un gruppetto di ragazzi vestiti di nero, chiaramente, anche visivamente (abbigliamento, movenze), estraneo al gruppo ufficiale del resto dei manifestanti, scatta in prima fila. Spranghe alla mano, iniziano a bastonare il cordone di polizia che ovviamente, reagisce. Da qui parte lo scontro. Il valore del video è soprattutto nella reazione dei manifestanti ufficiali, che anch'essi sconvolti da tanta violenza gratuita da parte di questi strani gruppetti di teppisti vestiti in nero, ne afferrano le spranghe e li respingono con forza fuori dal corteo.
Esprimendo sia dissenso che lontanza da quest'atteggiamento violento. Tuttavia, senza alcun risultato, poichè la polizia non aspettava altro che la prima bastonata per far partire la reazione. In allegato, alcune immagini che riprendono la scena: (foto 1 2 3)
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