Ci siamo? Moody's: "Elevata probabilità di controllo di capitali e congelamento di depositi in Grecia"

Da quando Syriza ha preso il potere in Grecia e si è rifiutato, almeno fino ad ora, di cedere alle richieste della Troika, l'Europa sta facendo di tutto perché il governo di Tsipras viva nella situazione più complessa possibile e per cercare di sovvertire l'esito delle elezioni di gennaio.

Il problema grande di Atene oggi si chiama liquidità. Come scrive oggi Zero Hedge, il paese ha solo due settimane residue e, senza un accordo, sarà nell'impossibilità tecnica di eseguire il prossimo pgamento al FMI, a meno che l'organizzazione internazionale non voglia trovare un modo per pagarsi nuovamente da solo la tranche come è avvenuto l'ultima volta.

L'altro problema, prosegue il blog americano, è che la Grecia ha ormai esaurito il tempo per ottenere un accordo, tanto più che con in ogni trattativa il governo ripete che ci sono sostanziali "linee rosse" che non possono essere attraversate, qualcosa che la Troika, dal canto suo, prende come ultimatum.

Questo è il motivo principale per cui una corsa agli sportelli è uno scenario sempre più plusibile per il paese. E non è un caso che prima Moody e poi Schauble hanno fatto tutto quanto in loro potere per strangolare nuovamente Tsipras per cercare di farlo cedere alle richieste della Troika se non vuole subire le conseguenze di una Grexit, scenario che avrà conseguenze disastrose per tutta l'Europa, un'Europa, prosegue Zero Hedge, che sta ingenuamente ignorando i rischi di questa opzione “solo perché il recente lancio di QE della BCE sta drogando temporaneamente l'economia e i mercati finanziari”.

Moody ha pubblicato oggi un rapporto intitolato "Le Prospettive per il sistema bancario della Grecia sono negative", in cui ha fatto l'impensabile: ha esplicitamente detto che il caso peggiore per la Grecia è ormai realtà.

Vale a dire:

Le prospettive per il sistema bancario greco è negativo, per effetto essenzialmente del peggioramento acuto della raccolta e della liquidità delle banche greche, dice Moody Investors Service in un nuovo rapporto pubblicato di recente. Vi è una elevata probabilità di una imposizione di controlli sui capitali e il congelamento dei depositi.

E poi, solo a conferma del tutto, il WSJ ha riferito che il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble ha detto di non poter escludere un default greco. Un atteggiamento che aggiungerà pressione su Atene.

Alla domanda se pensava ad una garanzia simile a quella del 2012, Wolfgang Schäuble ha dichiarato al Wall Street Journal e al quotidiano francese Les Echos che "La decisione sovrana e democratica del popolo greco ci ha lasciato in una situazione molto diversa", ha detto, riferendosi alle elezioni di gennaio. E' comico come per “sovrano e democratico” si intenda un intralcio alla via che le organizzazioni sovranazionali hanno deciso per le popolazioni.

Comunque, il dramma della Grecia è quasi finito con Atene che non ha più fondi e non può più razziare comuni o pensionati. Quindi in un modo o nell'altro il 4 giugno la Grecia dovrà decidere o un nuovo accordo con l'Europa o non potrà pagare il Fondo Monetario Internazionale.

C'è solo una questione in sospeso a cui devono pensare i greci in questo mese finale di trattative fino alla scadenza delle garanzie dell'Ela sui titoli greci – che potrebbe determinare l'espulsione dalla zona euro. E la domanda è semplice: vogliono continuare veramente a legare il loro destino a partner "europei" che fanno e faranno di tutto il possibile per sovvertire un governo eletto democraticamente se non accetta la distruzione della democrazia, diritti e scenari come il bail in dei correntisti come Cipro.

E dopo la Grecia, la stessa analisi interiore la dovranno fare anche le popolazioni di Spagna, Italia, Portogallo e Irlanda. Perché in caso di una Grexit è meglio tenersi pronti...

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