La cerimonia della Giornata della memoria dell'Olocausto è stata scossa dalle dichiarazioni del vice comandante delle forze armate israeliane, generale Yair Golan, che ha suscitato forti reazioni da parte del suo governo.
"Vedo le tracce tra noi, di tendenze inquietanti che hanno prevalso in tutta Europa e in particolare nella Germania di 70, 80 o 90 anni fa", ha dichiarato il generale Golan.
a tal proposito, in un articolo pubblicato da The Jerusalem Post, interrogato sui fatti di Hebron, in Cisgiordania, nel corso del quale un soldato israeliano ha sparato alla testa un ferito palestinese che era già a terra, ha affermato: "Non tutto ciò che facciamo è giusto".
Le sue parole hanno generato una risposta rapida dal ministro dell'Istruzione, Naftali Bennett, che era presente durante la cerimonia. "Ha fatto un errore e dovrebbe dimettersi immediatamente", ha dichiarato, avvertendo che le sue parole possano essere utilizzate da negazionisti.
Tuttavia, le Forze di Difesa israeliane hanno affermato che il confronto di Bennet è "assurda e infondata", mentre Isaac Herzog, leader dell'opposizione, ha sostenuto che il discorso di Golan è stato "un esempio di etica e responsabilità."
Infine, il ministro della Giustizia di Israele, Ayelet Shaked, si è unito alle critiche sostenendo che Golan era "un po' confuso", e che i commenti del militare sono "una mancanza di rispetto per l'Olocausto".
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