Il Senato degli Stati Uniti ha approvato con una maggioranza netta l'espansione della NATO per consentire al Montenegro di aderire all'Alleanza, nel tentativo di ribadire l'impegno degli Stati Uniti ad opporsi ai presunti sforzi della Russia di aumentare la sua influenza in Europa.
La votazione, a lungo ritardata, si è conclusa con 97 voti a 2 a favore dell'adesione del Montenegro all'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord. Un numero di voti ben al di sopra della maggioranza dei due terzi necessaria al Senato per ratificare l'adesione del Montenegro. Il testo passa ora alla firma del presidente Trump.
Durante la campagna elettorale , Trump aveva sostenuto l'adesione alla NATO della piccola nazione balcanica, uno dei paesi europei più piccolo, nonostante le ripetute ritiche all'Alleanza.
Durante la campagna elettorale, Trump ha accusato gli altri membri della NATO di non riuscire a pagare la loro quota. Ma come presidente, Trump ha promesso il suo sostegno all'Alleanza.
La scorsa settimana il segretario di Stato, Rex Tillerson, ha scritto ai leader del Senato che l'adesione del Montenegro alla NATO era “fortemente negli interessi degli Stati Uniti”.
Gli unici due “no” sono stati quelli dei senatori repubblicani Rand Paul e Mike Lee.
Paul aveva messo in dubbio la saggezza di permettere ad un paese con appena 650.000 abitanti e un esercito di appena 2.000 unità di unirsi all'Alleanza, sostenendo che i contribuenti americani non dovrebbero essere costretti a pagare se il Montenegro dovesse essere attaccato.
La senatrice Jeanne Shaheen, membro democratico della Commissione Affari Esteri del Senato, ha affermato che "il Senato ha inviato un messaggio unanime di vicinanza al Montenegro, in senso contrario alle minacce che arrivano dal Cremlino". La Shaheen ha detto che "l'adesione del Montenegro alla Nato rafforzerà l'alleanza, ma anche la democrazia e l'indipendenza di Podgorica".
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