"Molto è cambiato da quando, nel 2012, l'allora presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha deciso di sostenere i ribelli che cercavano di rovesciare Bashar al-Assad," secondo la rivista statunitense Newsweek.
In un articolo intitolato "How the U.S Lost The war in Syria to Russia and Iran", pubblicatola scorsa settimana, la rivista spiega che il sostegno di Mosca e Teheran a Damasco ha cambiato tutte le equazioni di Washington.
Il Presidente Al-Assad "sembrava sul punto di cadere" all'inizio della crisi, si legge, evidenziando, tra l'altro, gli innumerevoli successi delle forze siriane e dei loro alleati nella lotta contro i "ribelli" ed i gruppi terroristici, tutti appaoggiati dall'estero.
A questo proposito, si fa riferimento ai recenti sviluppi in Siria, con l'appoggio di Russia e Iran, in tutta la provincia orientale di Deir Ezzor, che hanno spinto i terroristi verso l'altro lato del fiume Eufrate.
In questo senso si sostiene che gli USA sono stati costrette a cambiare, varie volte, la loro posizione sulla situazione in Siria.
Secondo Nicholas Heras, un funzionario del Centro per una nuova sicurezza americana, CNAS, attualmente la cosiddetta coalizione internazionale anti-ISIS e le milizie curde siriane devono affrontare una grande sfida a Deir Ezzor che in qualsiasi punto della Siria.
Ad esempio, aggiunge citando Neil Hauer, analista di SecDev Group, Washington spera di utilizzare le tensioni nella regione per reclutare militanti dalle tribù, ma le forze governative ed i loro alleati sono riusciti a "battere Washington" e stabilire il controllo su Deir Ezzor.
In totale, gli USA ed i loro alleati dovranno abbandonare l'idea di rovesciare Assad e all'idea di rafforzarsi nella regione a causa delle sconfitte subite di fronte a Siria, Russia, Iran e all'asse della Resistenza, ha concluso 'Newsweek'.
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