In un'intervista rilasciata ieri all'agenzia di stampa britannica Reuters, il ministro dell'intelligence israeliana Yisrael Katz ha indicato che la questione del riconoscimento delle alture del Golan come parte dei territori palestinesi occupati ora "è in cima all'agenda" dei colloqui diplomatici tra Tel Aviv e Washington.
Katz, tuttavia, considera questo piano come una possibile estensione della "tattica di confronto" dell'amministrazione Trump contro la presunta espansione della presenza e dell'influenza dell'Iran in Siria.
"Questo è il momento perfetto per compiere un tale passo (...) per riconoscere la sovranità di Israele sulle Alture del Golan, con una dichiarazione degli Stati Uniti, una proclamazione presidenziale, consacrata (in diritto)", ha spiegato Katz, aggiungendo, quindi, che questo "accadrà probabilmente nei prossimi mesi".
Queste dichiarazioni arrivano il giorno dopo che il rappresentante repubblicano Ron DeSantis ha rivelato di aver presentato una proposta al Congresso degli Stati Uniti per riconoscere le Alture occupate del Golan, appartenenti alla Siria come territorio israeliano dopo il trasferimento dell'ambasciata statunitense nella città palestinese di Al-Quds (Gerusalemme).
Israele occupò le alture del Golan, territorio siriano, dopo la guerra dei sei giorni del 1967 e le annesse nel 1981, azione che fu respinta all'unanimità lo stesso anno dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Nonostante questo provvedimento, l'occupazione israeliana ha costruito dozzine di insediamenti illegali nella zona, oltre a utilizzare l'area come punto di partenza per gli attacchi militari contro l'esercito siriano.
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