Nel suo ultimo articolo per The Strategic Culture lo storico americano Eric Zuesse scrive come nessuna democrazia, intesa come governo del popolo, permetterebbe a forze esterne di controllare la propria terra. E proprio per questo “L'imperialismo è incoerente con la democrazia; qualsiasi impero è dittatoriale, per sua stessa natura. Implica la dittatura sugli abitanti delle sue colonie, anche se non necessariamente sui residenti nella terra imperiale”, scrive Zuesse, che sottolinea anche un concetto molto importante e poco approfondito purtroppo, vale a dire l’assoluta coerenza tra Impero e libero mercato e la sua assoluta incoerenza con la democrazia. “Nessun impero è democratico, perché ogni colonia è governata da non residenti”.
Non è un caso, prosegue Zuesse nella sua analisi, che la propaganda per il libero mercato sia finanziata lautamente da miliardari come i fratelli Koch e George Soros, perché il controllo dei paesi comporta inevitabilmente il controllo della ricchezza di quel paese.
Un importante filosofo campione del libero mercato, Hans-Hermann Hoppe, nel 2001 ha pubblicato il suo “Democracy: The God that Failed”, considerato un capolavoro libertario. Hoppe sostenne senza riserve che il libertarismo e il conservatorismo sono la stessa cosa - e che entrambi con passione odiavano la democrazia. A differenza di molti libertari - prosegue Zuesse - che affermano falsamente che la democrazia è impossibile senza che ci sia prima il libertarismo (un libero mercato), Hoppe ha riconosciuto e sostenuto la reciproca incoerenza tra libertarismo e democrazia. Hoppe argomenta non solo per l’istaurazione di un’aristocrazia, ma addirittura ereditaria. Laragione per questa preferenza è il libertarismo tradizionale, che favorisce il privato sul pubblico: "Le monarchie ereditarie rappresentano l'esempio storico di governi di proprietà privata e le repubbliche democratiche di governi di proprietà pubblica."
La democrazia, sottolinea Zuesse, è naturale dove la ricchezza è distribuita in modo quasi uniforme. La dittatura è naturale laddove la ricchezza è distribuita in modo estremamente disuguale. Quest'ultimo è vero perché nessuna nazione può mantenere una democrazia se la ricchezza è altamente iniqua. La maggior parte del mondo è dittatoriale. Questo perché, quasi ovunque, la ricchezza e persino il reddito sono distribuiti in modo estremamente disuguale. Le leggi e la loro applicazione determinano la distribuzione della ricchezza e del reddito. La tendenza naturale è verso la dittatura, perché un mercato libero produce una maggiore concentrazione economica.
Quindi, conclude Zuesse, la ragione per cui un libero mercato aumenta inevitabilmente la dittatura, è che la dittatura è naturale, così come il libero mercato stesso è naturale, e il potere pre-esiste ovunque per sconvolgere e rovesciare ogni uguaglianza che potrebbe esistere in entrambe le sfere. La democrazia non è naturale, ma un libero mercato e un governo aristocratico sono entrambi naturali. E la realtà politica determina la realtà economica.
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