Per Zakharchenko, ucciso dai nazisti di Kiev e dalla NATO



Con l'assassinio di Aleksandr Zakharchenko, Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk eletto nel 2014 con oltre il 75% dei consensi, la Resistenza in Donbass subisce un ennesimo duro colpo da parte delle forze neonaziste di Kiev insediatesi in seguito al golpe ucraino partito con Euromaidan nel 2013. Stati Uniti e NATO hanno diretto e sostenuto il golpe, con il benestare della Unione Europea, del Fondo Monetario Internazionale, del noto guerrafondaio senatore neocon John McCain, defunto in questi giorni, e del "filosofo" sionista Bernard-Henri Levy.


Mentre è conosciuto nel nostro Paese l'appoggio istituzional-diplomatico arrecato al governo di Kiev dai ben noti Gianni Pittella, parlamentare europeo del PD, Emma Bonino, eletta per il Senato con la lista "Più Europa", Lia Quartapelle, eletta alla Camera dei Deputati per il PD.


L'attentato contro Zakharchenko, ucciso da un'esplosione in un bar del centro di Donetsk, nel tardo pomeriggio del 31 agosto, segue l'assassinio di altri uomini, molto amati nel Donbass, come Givi (2017), Motorola (2016), Mozgovoj (2015).


Il Comitato Contro La Guerra Milano invita quindi le organizzazioni democratiche, i sinceri antifascisti amanti della pace e soprattutto i lavoratori a portare il loro saluto martedì 4 settembre alle 18.30 in piazzale Loreto, angolo via Andrea Doria, davanti alla Stele dei 15 Martiri, dove ricorderemo i Caduti per la Resistenza del Donbass.


Consapevoli che il "lavoro sporco" sta accelerando proprio in queste ore anche in Siria, una pressione pericolosa, dunque, che va dalla Siria al Donbass spingendosi verso Est, come dire Russia e Iran.


Perché la guerra è contro i lavoratori e tocca ai lavoratori fermarla.

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