L’euro è la moneta più disfunzionale che sia mai stata creata



di Matthew Lynn, 04 gennaio 2019 - vocidallestero.it

Perfino in rapporto ai suoi stessi standard di auto-satira, Jean-Claude Juncker è stato sorprendente già a capodanno. Mentre stappava l’ultima bottiglia di vino del 2018, il presidente della Commissione europea ha trovato il tempo di sparare un tweet a celebrazione del ventesimo anniversario dell’euro. Secondo Juncker l’euro sarebbe diventato “un simbolo di unità, di sovranità e stabilità”, che ha portato “prosperità e protezione” al popolo europeo.

Su una cosa in effetti Juncker aveva ragione. La moneta unica ha effettivamente compiuto vent’anni questa settimana. Fu lanciata il 1° gennaio del 1999, almeno per le transazioni finanziarie, mentre il contante è entrato in circolazione più tardi. Junker ha avuto ragione anche sul fatto che l’euro ha portato conseguenze significative. Il problema è che queste conseguenze non hanno molto a che vedere con “l’unità” né la “stabilità”, né tanto meno con la “prosperità”. In realtà l’euro è riuscito a centrare quattro obiettivi che la maggior parte degli economisti mainstream avrebbero considerato praticamente impossibili. L’inizio del terzo decennio dell’euro è un buon momento per fare una pausa di riflessione ed elencarli.

Per prima cosa, abbiamo visto la peggiore depressione che sia mai stata registrata. È vero, forse ci sono state battute d’arresto più gravi nel corso della storia, ad esempio la peste nera. Ma da quando si è iniziato a registrare le statistiche economiche in modo attendibile, la peggiore depressione economica che sia mai stata osservata è stata quella della Grecia nell’ultimo decennio. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale pubblicati nel 2018, la Grecia ha avuto una caduta nella produzione più grave di quella degli Stati Uniti durante la Grande Depressione degli anni 30, e più lunga di quest’ultima. Considerato l’avanzamento delle conoscenze macro-economiche da allora ad adesso, e la maggiore comprensione del ruolo della gestione della moneta e della domanda aggregata, quello che abbiamo visto in Grecia è un risultato davvero sbalorditivo.

Secondo punto, l’euro ha creato la prima economia “post-crescita” del mondo. I Verdi continuano a dirci che dovremo svezzarci dalla nostra dipendenza, così infantile e distruttiva per il pianeta, dalla crescita economica. Quindi forse l’euro è stato tutto un ingegnoso complotto ambientalista. Perché? Perché l’Italia è diventata la prima grande economia sviluppata a giungere a una condizione di “post crescita”, con un’economia che al momento presente è inferiore a quella del momento in cui, due decenni fa, la lira fu sostituita con l’euro. Certo, molti italiani non sono molto contenti di questo risultato. Ma bisognava pure che il processo di espansione iniziato con la rivoluzione industriale giungesse a una fine, no?

Inoltre, abbiamo assistito ai più grandi squilibri del mondo. La Cina è una macchina da esportazione, ha i fondi di investimento più sfrenati, e le banche centrali che stampano moneta sono generalmente riconosciute come le principali fonti di instabilità finanziaria nel mondo. Ma il surplus commerciale tedesco, a oltre l’otto percento del PIL nazionale all’anno, conseguenza del fatto che l’euro è [per la Germania, NdT] una moneta perennemente svalutata, è il più grande squilibrio che il mondo abbia mai visto. Il risultato? Ogni anno più di 300 miliardi di dollari devono essere riciclati dal sistema bancario per tenere in piedi l’euro, creando in questo modo un’immensa montagna di debiti e crediti. Si tratta della maggiore faglia attualmente presente nel sistema finanziario globale.

Da ultimo, le banche distrutte. Potreste forse credere che la più forte economia dell’eurozona abbia delle banche solide. Ripensateci. Le azioni della Deutsche Bank sono crollate del 90 per cento nel corso dell’ultimo decennio, e appena prima di Natale la banca ha dovuto negare di avere bisogno di un salvataggio (che è l’equivalente bancario di professare “una fiducia indiscussa nel manager” da parte di una squadra di calcio). Nel frattempo le banche italiane si trascinano di crisi in crisi, così come quelle greche, mentre una moneta costruita solo a metà distrugge i profitti di un’industria che dovrebbe essere una delle fondamenta di un’economia prospera.

La verità è che l’euro è la moneta più disfunzionale che sia mai stata creata: il gold standard degli anni ’30, ma ancora peggio. Con un mix tossico di depressione, crescita stagnante, caos finanziario e disoccupazione di massa, il suo unico vero risultato è stato quello di cancellare un’intera generazione di progresso economico. Jean-Claude Juncker potrà anche avere voglia di brindare, ma è difficile che altri abbiano voglia di unirsi a lui.



Le più recenti da WORLD AFFAIRS

On Fire

"Questo sarebbe in definitiva il vero Colpo di Stato". Il più famoso articolo di Pasolini compie oggi 50 anni

Come ricorda il Prof. Paolo Desogus oggi il famoso articolo di Pier Paolo Pasolini "Cos'è questo golpe? Io so" compie 50 anni. "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica...

Donna nuda iraniana al campus: la strumentalizzazione politica di un dramma personale?

Sulla vicenda della donna iraniana nuda nel campus, le cui immagini sono diventate virali, monta la strumentalizzazione politica.Al di là dei proclami “social”, cosa si sa realmente?...

Ex comandante della NATO prevede come finirà il conflitto in Ucraina

L'ex comandante della NATO James Stavridis ha previsto che il conflitto in Ucraina si concluderà con la conquista da parte della Russia di circa un quinto del territorio del Paese. Stavridis, ammiraglio...

Merci macchiate del sangue palestinese. Lettera aperta a Eurospin

Pubblichiamo questa lettera aperta che la giornalista e saggista Patrizia Cecconi ha inviato ai dirigenti di Eurospin nella quale spiega perché è semplicemente immorale vendere merci...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa