Il segretario generale del Comitato esecutivo dell'OLP, Saeb Erekat, ha riferito, ieri, della decisione di Pechino e Mosca di boicottare la conferenza che gli Stati Uniti terranno a Manama, capitale del Bahrain, per lanciare la parte economica del suo cosiddetto "accordo del secolo".
Il funzionario palestinese ha spiegato che il vice ministro degli affari esteri della Russia, Mikhail Bogdanov, gli ha comunicato pochi giorni fa che, a sostegno della posizione palestinese riguardo alla conferenza del Bahrain, la Russia non parteciperà al forum.
Allo stesso modo, ha aggiunto che l'ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Palestina, Guo Wei, durante un incontro con un consigliere del presidente palestinese Mahmoud Abbas, ha ribadito la solidarietà di Pechino con la causa palestinese e, quindi, non parteciperà al forum di Manama.
La Cina sostiene la creazione di uno stato indipendente di Palestina entro i confini del 1967 con Al-Quds (Gerusalemme) come capitale. Guo ha anche annunciato che Cina, Siria e Russia hanno concordato congiuntamente il boicottaggio di tale conferenza.
La scorsa settimana, l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno assicurato la loro presenza alla conferenza, che, secondo le opinioni di entrambe le parti, cerca di "promuovere la cooperazione economica" per l'intera regione del Medio Oriente.
Domenica scorsa, il Comitato esecutivo dell'OLP ha invitato tutti i paesi a boicottare la conferenza del Bahrain e ha sottolineato che "non ha autorizzato alcuna parte a negoziare in nome del popolo palestinese".
Secondo Washington, il summit sarebbe la prima fase del cosiddetto '"accordo del secolo", nome scelto da Trump, per il suo presunto piano di pace (complottato da suo genero e consigliere, Jared Kushner) per risolvere il conflitto israelo-palestinese.
Le autorità palestinesi, che hanno definito fin dall'inizio l'iniziativa lo "schiaffo del secolo" di Trump, hanno chiarito che non accetteranno "l'estorsione" degli Stati Uniti con il forum del Bahrain e hanno sottolineato che "la soluzione al conflitto in Palestina è solo politica" e deve "basarsi sulla fine dell'occupazione israeliana".
Vari movimenti di resistenza palestinese, tra cui il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (PFLP), il Movimento di resistenza islamica della Palestina (HAMAS) e il Movimento palestinese della Jihad islamica hanno criticato il forum di Manama, sostenendo che aumenta la violazione dei diritti del popolo palestinese.
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