di Paolo Maddalena*
Esprimiamo il nostro sincero apprezzamento per il discorso con il quale la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha esposto il programma dell’UE per il prossimo quinquennio.
Ella ha posto in prima piano la soluzione del problema climatico, prospettando una drastica diminuzione del CO2 entro il 2050.
Si è inoltre occupata della digitalizzazione in campo economico e del problema dei migranti, da risolvere in modo unitario da parte dell’Europa.
Per quanto riguarda la vita di ogni giorno sono oggi emerse dalla stampa fosche previsioni nei confronti dei cittadini debitori.
Gia conosciamo da molto tempo le richieste dei manovratori dell’Ilva riguardanti l’immunità penale, ovviamente a tutto discapito dei lavoratori e dei cittadini indifesi.
A livello europeo si parla di immunità nei confronti degli operatori del Mes in relazione al recupero delle somme prestate agli Stati economicamente in difficoltà.
Ieri abbiamo visto che, per il recupero dei crediti erariali, si prevede un pignoramento dei conti correnti con la possibilità che il fisco prelevi, senza alcun intervento della magistratura, le somme dovute dai cittadini debitori.
Oggi si apprende che il Consiglio europeo ha deciso, a favore delle banche, di adottare una procedura extragiudiziale per la vendita di beni reali pignorati.
Intanto nei confronti dei cittadini abbienti (Aspi-Atlantia-Benetton) ancora ci si attarda nella formulazione di una procedura che dovrebbe portare alla revoca delle concessioni autostradali.
Eppure non è dubbio che al riguardo è applicabile l’articolo 1453 del Codice civile, che prevede la risoluzione del contratto per inadempimento di una delle parti, oltre al risarcimento del danno.
È tanto difficile far valere questa norma nei confronti dei Benetton?
Quello che preoccupa, è che il pensiero neoliberista ha oltrepassato il segno. Mentre si proteggono ancora, in strani modi, la finanza e le multinazionali, si sottrae al cittadino comune quella, che secondo Piero Calamandrei, è la forza maggiore che questi possiede: ricorrere alla “coscienza del giudice”.
Togliere questa possibilità di difesa, dando luogo a immunità e procedure extragiudiziali è una gravissima violazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione, e in particolare dell’articolo 27 e di tutte le norme che riguardano il titolo quarto della parte seconda dedicato alla magistratura.
Senza che il popolo se ne accorga, e mentre i mezzi di comunicazione sviano il pensiero di ognuno su cose diverse, procede senza sosta la corsa per sottoporre a schiavitù tutti i cittadini.
Questi devono rendersi conto di quanto sta avvenendo, unire le loro forze residue e combattere con un serio programma contro il sistema economico predatorio neoliberista, eradicando le sue radici che sembrano molto ramificate nell’intero sistema sociale.
*Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
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