Il direttore generale della polizia nazionale haitiana, Leon Charles, ha riferito che due mercenari sono stati arrestati per l'omicidio del presidente Jovenel Moïse, avvenuto all'alba di mercoledì nella sua residenza situata a Port-au-Prince (capitale).
In una dichiarazione televisiva il funzionario ha precisato che nell'operazione in corso sono rimaste uccise anche altre quattro persone, mentre continuano le ricerche di altri presunti complici nell’omicidio.
Il primo ministro ad interim di Haiti, Claude Joseph, ha ribadito l'appello a tutti i settori del Paese alla calma e ha assicurato che il Consiglio dei ministri ha “la situazione sotto controllo”.
"Siamo stati in grado di verificare che molti settori dell'opposizione sono contrari a un atto così barbaro (l'assassinio)", ha detto Joseph, aggiungendo di attendere gli oppositori a braccia aperte per raggiungere l’unità nel paese.
Allo stesso modo, ha ribadito che l'assassinio del presidente haitiano "non rimarrà impunito" e che si vuole evitare che la popolazione haitiana paghi per la crisi che sta attraversando il Paese caraibico.
Gli assassini hanno affermato di essere agenti della DEA
Gli uomini che si sono introdotti nella residenza privata del presidente di Haiti Jovenel Moïse per assassinarlo, hanno affermato di essere agenti della DEA, la Drug Enforcement Administration, un’agenzia federale antidroga statunitense.
"Un gruppo di individui non identificati, alcuni dei quali parlavano in spagnolo, ha attaccato la residenza privata del Presidente della Repubblica e lo ha ferito mortalmente”, ha affermato dopo l’omicidio il primo ministro ad interim Claude Joseph, indicando l’atto criminale come “atroce, disumano e barbaro”.
Momento en el que fue asesinado el presidente de Haití Jovenel Moïse pic.twitter.com/26ajYWbDmJ
— Ramón Paulino (@ramonpaulino_rd) July 7, 2021
Secondo alcuni media statunitensi, gli uomini armati hanno affermato di essere agenti della Drug Enforcement Administration (DEA) degli Stati Uniti e un video mostra che l'attacco era ben organizzato. Tuttavia, alcune fonti hanno riferito ai media che gli assalitori, uno dei quali parlava inglese con accento statunitense, non erano dell'agenzia statunitense, cosa che è oggetto di indagine.
"Questi erano mercenari", ha detto al Miami Herald un alto funzionario del governo haitiano.
Ma alcuni video girati da persone residenti nella zona della casa del presidente nel quartiere Pelerin 5, sulle colline della capitale, indicano che gli assalitori sostenessero di essere agenti della DEA, secondo quanto riportato dal Miami Herald.
“Operazione DEA! Tutti a terra! Operazione DEA! State indietro tutti, state indietro!“, si sente qualcuno con un accento statunitense parlare in inglese attraverso un altoparlante, secondo quanto riferisce il quotidiano statunitense.
I residenti hanno riferito di aver sentito spari e di aver visto uomini vestiti di nero che attraversavano il quartiere come se si trattasse di un'operazione enorme, secondo l'Herald.
Gli uomini armati che hanno assassinato il presidente haitiano Jovenel Moise si sono falsamente identificati come agenti della Drug Enforcement Administration (DEA) degli Stati Uniti, ha affermato mercoledì l'ambasciatore haitiano negli Stati Uniti, citando le riprese video che il governo ha in suo possesso, che andrebbero a smentire quanto affermato da alcuni media statunitensi.
"In nessun modo erano agenti della DEA", ha detto Bocchit Edmond a Reuters in un'intervista rilasciata dopo l’omicidio di Moise. L’agenzia Reuters aggiunge che il diplomatico statunitense non ha condiviso le riprese video e quindi la veridicità delle immagini non è stata potuta verificare.
Edmond ha esortato gli Stati Uniti a fornire assistenza di sicurezza per aiutare a rafforzare la polizia nazionale, anche attraverso la formazione e le attrezzature, aggiungendo che i funzionari statunitensi gli avevano detto che avrebbero valutato la richiesta.
Ha rifiutato di nominare i funzionari, ma ha detto di essere stato in contatto con la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato.
"Il problema è che la polizia nazionale è sotto equipaggiata. Ha bisogno di più attrezzature. Pertanto, è molto importante che gli Stati Uniti ci aiutino in questo... così possiamo creare un ambiente migliore, un ambiente pacifico per le prossime elezioni”.
di Alessandro Orsini* Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre. Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico In più di una circostanza ho scritto che oltre agli USA a vivere una situazione estremamente complessa in materia di conti con l'estero (debito/credito...
Come ha riportato ieri il New York Times, che ha citato funzionari statunitensi a conoscenza della questione, il presidente degli Stati uniti d’America, Joe Biden avrebbe approvato l'impiego...
In una conferenza tenuta nella capitale armena Yerevan e ripresa oggi da Svetlana Ekimenko su Sputnik, l'economista di fama mondiale Jeffrey Sachs ha dichiarato come il "mondo sia in bilico e sull'orlo...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa