La Corte internazionale di giustizia (CIG) ha annunciato giovedì che non ordinerà "misure provvisorie" contro l'Ecuador in seguito al ricorso presentato dal Messico dopo l'irruzione di aprile nella sua ambasciata a Quito, culminata con l'arresto dell'ex vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas, che godeva di asilo diplomatico.
"La Corte conclude che le circostanze, così come le si presentano attualmente, non sono di natura tale da richiedere l'esercizio del suo potere di ordinare misure provvisorie".
Ha inoltre sottolineato che ha il potere di indicare tali misure solo in caso di "urgenza" o di "rischio reale e imminente" di causare "un danno irreparabile ai diritti oggetto del procedimento giudiziario".
Tuttavia, ha sottolineato che ritiene necessario "insistere sull'importanza fondamentale dei principi sanciti dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche". E ha citato: "Nelle relazioni tra Stati, non c'è requisito più fondamentale dell'inviolabilità dei diplomatici e delle ambasciate".
Ha inoltre sottolineato la parte del testo del trattato che recita: "L'istituzione della diplomazia, con i suoi privilegi e le sue immunità, ha resistito alla prova dei secoli e si è dimostrata uno strumento essenziale per una cooperazione efficace nella comunità internazionale".
Il Messico, che ha interrotto le relazioni diplomatiche con Quito, ha chiesto alla Corte di sospendere l'Ecuador come membro delle Nazioni Unite (ONU) e di effettuare una "riparazione completa".
Ha inoltre chiesto come misure provvisorie che l'Ecuador garantisca "la piena protezione e sicurezza della sede diplomatica, dei beni in essa contenuti e degli archivi, proteggendoli da qualsiasi forma di intrusione".
LIRE ICI: le texte intégral de l’ordonnance de la #CIJ sur la demande en indication de mesures conservatoires présentée par le Mexique en l’affaire de l’Ambassade du Mexique à Quito (#Mexique c. #Équateur) https://t.co/n5vI0mzbFI pic.twitter.com/LMXXCgbMvS
— CIJ_ICJ (@CIJ_ICJ) May 23, 2024
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