Non avendo intenzione di partecipare alla missione militare della NATO in Ucraina, Budapest sta rivalutando il suo ruolo nell'organizzazione, ha dichiarato il Primo Ministro ungherese Viktor Orban alla stazione radio Kossuth.
Ha confermato che l'Ungheria non ha intenzione di partecipare ad azioni della NATO che potrebbero trascinare gli Stati membri nel conflitto in Ucraina e portare a un confronto diretto con la Russia. Secondo Orban, Bruxelles sta preparando piani militari con "task force che lavorano su come la NATO possa prendere parte a questa guerra".
"L'Ungheria si oppone a tutto ciò. Il governo sta lavorando intensamente per capire come evitare di partecipare alla guerra pur rimanendo un membro della NATO", ha detto Orban, aggiungendo che Bruxelles ne era a conoscenza e stava addirittura chiamando l'Ungheria "non partecipante".
Il capo del governo ha riconosciuto che la posizione dell'Ungheria può apparire insolita, data la sua intenzione di rimanere nella NATO. "Non ci sono molte situazioni nella storia della NATO in cui gli Stati membri hanno preso apertamente una posizione distinta come sta facendo ora l'Ungheria. Pertanto, il suo ruolo nell'alleanza militare deve essere rivalutato. I nostri avvocati e i nostri militari stanno attualmente lavorando su questo punto. La questione dovrebbe essere risolta dalla diplomazia ungherese", ha dichiarato Orban.
Nel frattempo, ha ribadito che l'Ungheria non intende partecipare a eventuali operazioni della NATO in Ucraina. Il Paese non stanzierà fondi, non invierà armi al Paese e non permetterà che il suo territorio venga utilizzato per immagazzinare armi destinate all'esercito ucraino. Il premier ha spiegato che questa posizione si basa sulla convinzione che sia impossibile risolvere militarmente il conflitto in Ucraina, poiché non ci può essere un vincitore, e che una soluzione debba essere trovata attraverso colloqui di pace.
Inoltre, Orban ha sottolineato che la NATO è un'alleanza difensiva che nessuno ha ancora attaccato. Il conflitto in Ucraina riguarda solo Kiev e Mosca, ha detto il primo ministro ungherese. Per questo motivo, a suo dire, i discorsi sulla "minaccia russa" dovrebbero essere considerati come "una manovra dell'Occidente e dell'Europa per spianare la strada alla loro entrata in guerra".
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