Il governo boliviano ha respinto il tentativo di colpo di Stato fascista promosso dall'estrema destra venezuelana, con atti violenti per generare destabilizzazione e guerra civile dopo il mancato riconoscimento dei risultati delle elezioni presidenziali del 28 giugno, in cui è stato rieletto il presidente Nicolás Maduro Moros.
In una dichiarazione rilasciata il giorno prima, il Ministero degli Esteri boliviano ha condannato "i piani per sostituire la volontà democraticamente espressa dal popolo venezuelano" con una narrazione di presunti brogli elettorali architettata dall'estrema destra e dalle potenze transnazionali nella certezza che i candidati dell'imperialismo non avrebbero vinto alle urne e che Maduro Moros, che rappresenta l'indipendenza e la sovranità, avrebbe invece vinto.
COMUNICADO 01-08-2024 (Condena enérgica a los intentos de golpes de Estado en Venezuela)
— Cancillería de Bolivia ???????? (@MRE_Bolivia) August 1, 2024
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Come Stato che promuove la cultura del dialogo e della pace, la Bolivia ha respinto "gli atti di violenza che vengono promossi per alterare l'ordine costituzionale nella Repubblica Bolivariana del Venezuela", prosegue il testo.
La Bolivia ha anche ricordato che l'autodeterminazione dei popoli è un principio importante del diritto internazionale e deve essere rispettato.
Allo stesso tempo, il Ministero degli Esteri ha affermato che anche la non ingerenza fa parte dei diritti internazionali e il suo rispetto è vitale "per la coesistenza tra gli Stati".
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