Cile: repressione contro manifestazione indigena a Santiago

Le organizzazioni mapuche avevano indetto una marcia domenica 13 ottobre per commemorare la Giornata della resistenza indigena in Cile, ma non sono riuscite a raggiungere il punto di arrivo della manifestazione a causa della violenta repressione da parte dei Carabineros, nonostante avessero l'autorizzazione del governo regionale per organizzare la manifestazione.

La mobilitazione partiva da Plaza Dignidad e doveva concludersi a Cerro Huelen, noto anche come Santa Lucía, ma non ha potuto raggiungere la sua destinazione perché dispersa con la forza presso il Centro culturale Gabriela Mistral, come riferisce l’agenzia di stampa Prensa Latina.

I manifestanti chiedevano la libertà per i prigionieri mapuche, la smilitarizzazione dei loro territori, la restituzione immediata delle terre, l'aumento dei fondi per l'istruzione e il diritto all'autonomia e all'autodeterminazione.

Intervistata dal sito web PiensaPrensa, Catalina Quillenpan, una delle partecipanti alla protesta, ha denunciato la repressione della polizia contro la manifestazione.

“Stavamo arrivando in marcia con molta calma, c'erano bambini, famiglie, gruppi che suonavano i loro strumenti musicali e purtroppo non ci hanno lasciato passare. Ci hanno represso di nuovo, ci hanno riempito di gas, l'acqua era piena di sostanze chimiche”, la sua testimonianza.

Le immagini pubblicate sui social network hanno mostrato l'uso sproporzionato della forza per disperdere la marcia, nonostante fosse stata precedentemente autorizzata.

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