Trasferire all’Ucraina i quasi 300 miliardi di dollari di beni russi congelati in Occidente è l’ultima richiesta che il leader di Kiev, Vladimir Zelenskyj ha fatto ai paesi dell’Unione Europea.
Zelenskyj ha spiegato così l’ultima richiesta: "Tutti dicono: cosa faranno se [Donald] Trump non li sostiene finanziariamente? Dove prenderanno le armi? Come faranno a difendersi? Rispondo. Possiamo ottenere i 300 miliardi che appartengono a noi? [...] Possiamo decidere che tipo di armi vogliamo? È possibile che nessun paese in Europa blocchi questi soldi?"
Promettendo che Kiev utilizzerà i soldi per una produzione più rapida ed economica di armi sul territorio ucraino, ha aggiunto che “"I paesi dell'UE possono non solo guardare agli Stati Uniti, ma essere un'Europa forte, prendere decisioni forti e darci quei soldi?”
Mosca ha ripetutamente avvertito che il sequestro dei beni russi costringerebbe il Paese a “ritorsioni” e a rispondere con la forza.
A maggio, il ministro delle Finanze russo aveva avvertito che se l’Occidente avesse utilizzato i beni russi congelati per aiutare l’Ucraina, Mosca avrebbe proceduto allo stesso modo, cioè confiscando i beni che i paesi occidentali hanno sul suo territorio, per compensare il sequestro.
Il ministro russo Anton Siluanov, il mese scorso, aveva ribadito che la Russia avrebbe risposto simmetricamente se l'Occidente avesse utilizzato gli interessi generati dai beni congelati.
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