La pace nell’Asia occidentale nella regione e nel mondo si può ristabilire soltanto quando sarà garantito il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e porre fine all’occupazione e all’apartheid di Israele, secondo il Ministro degli Esteri iraniano Abás Araqchi.
Ieri, nel suo intervento alla decima edizione del Forum Mondiale dell’Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite, Araqchi ha denunciato “l'inazione delle istituzioni internazionali di fronte alla guerra genocida israeliana nella Striscia di Gaza che continua da quattordici mesi consecutivi” ricordando che “i crimini e le brutalità del regime sionista hanno messo alla prova la comunità internazionale.”
Inoltre, ha evidenziato come le istituzioni internazionali, quali il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) e la Corte Penale Internazionale (ICC) “hanno mancato di adempiere alle loro responsabilità fondamentali di fronte alle gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.”
A tal proposito, ha avvertito che per il sostegno militare e politico che gli Stati Uniti e gli altri paesi forniscono all’occupazione israeliana devono essere ritenuti responsabili per quello che avviene ed è avvenuto nella Striscia di Gaza.
Il mondo deve attuare il mandato d’arresto della CPI contro Netanyahu
Allo stesso modo, Araqchi ha chiesto la piena attuazione degli ordini provvisori della Corte internazionale di giustizia sulla prevenzione del genocidio contro il popolo palestinese e l'immediata esecuzione del mandato di arresto della Corte penale internazionale contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: “Senza un’azione pratica e decisiva per ritenere responsabile il regime sionista e fermare le sue azioni ribelli, la credibilità e il rispetto delle Nazioni Unite non saranno preservati […]”, ha concluso.
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