Intervenendo nel consueto incontro settimanale con la stampa, il vice portavoce del Dipartimento della Difesa statunitense, Sabrina Singh, ha dichiarato abbastanza incredibilmente e tra lo stupore di qualche giornalista presente in sala come l'incursione delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) in Siria costituisce “autodifesa” da parte del Paese ebraico.
Secondo Singh Israele starebbe conducendo operazioni in Siria per “eliminare quelle che sono minacce alla sua sicurezza, tra cui armi chimiche, missili e razzi” precedentemente controllati dal governo del presidente siriano Bashar al-Assad. “Hanno legittime preoccupazioni per la sicurezza. Hanno il diritto all'autodifesa, sono le loro operazioni”, ha detto. Allo stesso tempo, il sottosegretario ha assicurato che Washington non fornisce assistenza a Tel Aviv nelle sue operazioni in Siria.
Anche il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha giustificato il sequestro da parte dell'IDF dei territori siriani nelle Alture del Golan, sostenendo che “tutti i Paesi sarebbero preoccupati di un possibile vuoto che potrebbe essere riempito da organizzazioni terroristiche sul loro confine”.
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