Dopo due anni e mezzo di stallo politico e di vuoto presidenziale, Joseph Aoun, ex comandante delle Forze armate libanesi (LAF), è stato eletto, oggi, presidente della Repubblica libanese durante una sessione parlamentare.
Dopo un primo turno fallito, nella seconda votazione Aoun ha ricevuto 99 voti, erano necessari più degli 86 voti necessari per garantire la vittoria. Nove parlamentari hanno votato scheda bianca, altri 14 hanno espresso altre preferenze. Cinque i voti non validi.
Il nuovo presidente ha goduto di un notevole sostegno da parte degli Stati Uniti e dell'Arabia Saudita ed è la scelta preferita da Washington per la presidenza libanese.
A ottobre, il quotidiano Al-Akhbar riferì che gli Stati Uniti speravano di utilizzare la presidenza di Aoun per contrastare Hezbollah all'interno del Libano.
Da parte sua il gruppo di resistenza libanese aveva recentemente dichiarato di non opporsi alla candidatura di Aoun, pur mantenendo la propria candidatura preferita, Suleiman Frangieh, fino al suo ritiro dalla corsa avvenuto ieri sera.
Questa mattina i parlamentari di Hezbollah hanno votato per Aoun al secondo turno, dopo aver espresso scheda bianca al primo.
Il parlamentare Mohammad Raad del blocco parlamentare di Hezbollah ha precisato al riguardo: "Ritardando il nostro voto per il presidente, abbiamo voluto inviare un messaggio che siamo i protettori del consenso nazionale nel Paese".
Secondo il giornalista libanese Radwan Mortada, Hezbollah ha ottenuto garanzie da Aoun e dagli attori internazionali che lo hanno “imposto” alla presidenza (riferendosi a Stati Uniti e Arabia Saudita) in merito alla ricostruzione, a una strategia di difesa e ad altre questioni.
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