Secondo quanto riferito, l'amministrazione Biden si sarebbe rifiutata di parlare con Juan Guaido, l'uomo che gli Stati Uniti considerano presidente del Venezuela, e potrebbe far cadere la richiesta dimissioni del vero e legittimo rappresentante del popolo venezuelano: Nicolas Maduro.
L'amministrazione democratica in arrivo negli Stati Uniti adotterà un approccio in qualche modo nuovo al Venezuela, una nazione che l'amministrazione Trump ha designato come parte di una "troika della tirannia" latinoamericana e l'ha martellata con sanzioni implacabili.
Secondo Bloomberg, Joe Biden è disposto a negoziare con il presidente Maduro e non pone le sue dimissioni come precondizione, a differenza di Trump.
L'amministrazione Biden offrirà un sollievo dalle sanzioni in cambio di "elezioni libere ed eque" e altre concessioni, afferma il rapporto, aggiungendo che gli Stati Uniti cercheranno assistenza dai sostenitori stranieri del Venezuela, tra cui Russia, Cina, Iran e Cuba.
Qualunque cambiamento politico possa portare l'amministrazione Biden, è improbabile che sia drastico.
Il Venezuela è stato già sanzionato sotto l'amministrazione Obama, e mentre si dice che Biden stia rivedendo il modo in cui Trump ha utilizzato lo strumento, secondo quanto riferito ha intenzione solo di "ricalibrare" il regime di sanzioni degli Stati Uniti, ritirando alcune delle misure punitive, ma forse imponendone altre in alcuni casi.
Elliott Abrams, l'inviato di Trump in Iran e Venezuela, ha suggerito che l'amministrazione Biden dovrebbe apprezzare l'approccio pesante di Trump perché "rafforza la loro mano", in una sorta di gioco di poliziotto cattivo-poliziotto buono contro nazioni prese di mira.
Washington ha aumentato in modo significativo le sanzioni contro il Venezuela nel 2017, paralizzando le sue entrate dalle esportazioni di petrolio, tagliandolo dai mercati finanziari internazionali, nando la sua economia.
Nel gennaio dello scorso anno, ha sostenuto Juan Guaido, allora poco conosciuto capo appena nominato dell'Assemblea nazionale controllata dall'opposizione. Si è dichiarato "presidente ad interim" del Venezuela, sostenendo che la rielezione di Maduro a capo della nazione era stata truccata.
Tuttavia, i molteplici tentativi di Guaido di prendere effettivamente il potere a Caracas istigando proteste di strada, inscenando un colpo di stato militare e presumibilmente assumendo una squadra di mercenari per rapire Maduro, sono stati tutti tentativi falliti in maniera imbarazzante.
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