Lo scorso 24 dicembre ci chiedevamo se la farsa Guaidò fosse giunta alla fine. Pare proprio di sì se anche l’Unione Europea come avevamo vaticinato ha deciso di non riconoscere più l’autoproclamato burattino di Washington come “presidente incaricato” del Venezuela.
La decisione è collegata all’esito delle elezioni parlamentari che si sono tenute in Venezuela lo scorso 6 dicembre. Una tornata elettorale che ha visto le opposizioni pesantemente sconfitte con il chavismo che ha trionfato e riconquistato la maggioranza in seno all’Assemblea Nazionale. Cinque dopo la vittoria delle opposizioni in elezioni celebrate con il medesimo sistema elettorale adesso contestato. Evidentemente le elezioni in Venezuela sono libere e democratiche solo quando a vincere sono le forze di opposizione al chavismo.
In ogni caso adesso l’Unione Europea ha deciso di cessare il riconoscimento di Juan Guaidò come presidente ad interim. In una dichiarazione, l'Alto rappresentante dell'UE per la politica estera, Josep Borrell, ha assicurato che l'UE manterrà i suoi contatti "con tutti gli attori politici e della società civile per riportare la democrazia in Venezuela, inclusi in particolare Juan Guaidó e altri rappresentanti dell'Assemblea nazionale uscente”.
Duro colpo a Guaidò
Nonostante la formula ambigua la decisione dell’UE rappresenta un duro colpo per Guaidò e i suoi accoliti golpisti. Per lui adesso sarà complicato, avendo perduto ogni fragile appiglio legale che prima poteva vantare, continuare a guidare il cosiddetto "governo ad interim", una posizione che gli ha permesso di saccheggiare le risorse del Venezuela all'estero a scapito del popolo venezuelano.
L’ultima manovra disperata dei golpisti è stata quella di tentare di estendere il mandato dell'AN eletta nel 2015 con l'intenzione di continuare a guidare un governo meramente virtuale. Tuttavia, questo nuovo stratagemma manca di validità legale, poiché questo stesso martedì è stato insediato in Venezuela il nuovo Parlamento, composto dai deputati eletti il ??6 dicembre.
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