Nulla di fatto. Il confronto tra il regime di estrema destra di Ivan Duque e i leader del Comité del Paro Nacional non ha portato alcun accordo. Nonostante le aspettative che i cittadini avevano sui colloqui, nessun accordo è stato raggiunto tra i manifestanti e il governo, per questo motivo il Comité del Paro Nacional è tornato sul piede di guerra annunciando una nuova mobilitazione il prossimo 12 maggio.
Intanto il bilancio delle mobilitazioni è pesante a causa della repressione brutale operata dal regime. Un modus operandi che non si addice a una ‘democrazia liberale’ ma di più a un regime di estrema destra. Un regime fascista, per la precisione.
Può sembrare un’esagerazione, ma non lo è, come indica Mint Press News. Il portale investigativo statunitense ha infatti scoperto che in Colombia le forze di polizia vengono coadiuvate da neonazisti.
In particolare viene inquadrata la figura di Alexis Lopez Tapia. Ex leader di un partito neofascista cileno ormai dissolto chiamato New Homeland Society.
Nel mese di febbraio Tapia è stato invitato dai militari colombiani a fare una presentazione su come reprimere una rivolta e descrive una struttura pseudo-intellettuale definita "Rivoluzione molecolare dissipata".
Scrive a tal proposito Mint Press News: «Descrive una cospirazione comunista intercontinentale che ha avuto luogo negli ultimi tre e più decenni per conquistare l'America Latina in un quadro postmoderno.
Mette insieme manifestanti, movimenti sociali e indigeni, gruppi armati, ONG per i diritti umani, società civile - chiunque dissenta dalla politica dello stato - come parte di una cospirazione sovversiva per la quale i militari sono del tutto impreparati.
Anche se questa potrebbe sembrare una teoria del complotto pazzesca per lo spettatore medio, ha risuonato con la figura più potente della Colombia: l'ex presidente Alvaro Uribe.
Uribe ha fatto riferimento alla teoria della "rivoluzione molecolare dissipata" del neofascista Alexis Lopez su Twitter.
Uribe è la mente dietro il bagno di sangue in Colombia. È noto essere il burattinaio dell'attuale presidente, Iván Duque, la figura che dà l'ordine di colpire e uccidere i manifestanti».
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