Siamo abituati a veder descritta l’Ucraina come una ‘democrazia europea’ minacciata dall’aggressività della vicina Russia, governata col pugno di ferro dall’autocrate Putin.
Già sul concetto di democrazia liberale quale unico regime democratico ci sarebbe molto da dire, nel caso dell’Ucraina ancor di più.
Nella ‘democratica’ Ucraina, dove i liberali nostrani sono andati ad arringare le folle nazionaliste, infatti i movimenti neonazisti hanno piena agibilità politica. Sono più che tollerati dal potere. Anzi essi sono funzionali e collaterali ai governanti. Tanto da far scrivere al quotidiano russo Komsolskaya Pravda, che “l’Ucraina si sta trasformando in uno Stato nazista”.
Ma gli stessi liberali italiani ed europei, che vedono fascismo e nazismo in ogni dove tranne dove c’è veramente, ignorano questa realtà. Altrimenti crollerebbero tutti i castelli di fake news costruiti in questi anni.
Scrive la Komsolskaya Pravda: “E sebbene i propagandisti di Kiev continuino a gridare che ‘non c'è nazismo in Ucraina, ogni idiota lo sa’, solo un idiota può non vedere come la ‘peste bruna’ stia prendendo il sopravvento sulla parte un tempo più ricca, industrializzata, ricca di cibo e benedetta dell'URSS. Ahimè, l'eredità del potere vittorioso sul fascismo è stata divorata e depredata inopportunamente. La repubblica più ricca dello spazio post-sovietico è diventata il paese più povero d'Europa. E l'unico modo per non farsi dilaniare dalla rabbia popolare era quello di costruire non nuove fabbriche e università, ma... uno Stato neofascista”.
Prima del golpe del 2014 - continua la disamina del quotidiano russo - c'era ancora la possibilità di non cadere in questo abisso. Ma gli oligarchi, che hanno preso il pieno controllo dello Stato ucraino dopo il Maidan, hanno rapidamente trovato uno strumento per controllare le masse e sopprimere la democrazia con la legge”.
Così i gruppi neonazisti sono divenuti fondamentali strumenti nelle mani delle classi dirigenti ucraine: a Odessa, Kharkov e nel Donbass, dove poi è scoppiata la guerra civile. I neonazisti hanno mano libera per “terrorizzare i cittadini, intimidire giudici e deputati, sequestrare chiese”.
“L’affermazione che le organizzazioni naziste non siedono nella Rada dell’Ucraina e quindi, sono emarginate, le persone non votano per loro, è una bugia e un’ipocrisia”, scrive Ivan Voronin sempre su Komsolskaya Pravda.
Tanto i neonazisti non hanno alcun bisogno di ricevere i voti degli elettori quando possono “negare la democrazia, definire con disprezzo chi non è d’accordo con loro ‘sovietico’ o ‘separatista’. La cosa principale per loro è la garanzia di completa impunità da parte delle autorità e protezione dalle forze di sicurezza.
Nessuno dei neonazisti è stato punito nemmeno per attacchi aperti a politici, uomini d'affari, giudici. L'assassino identificato dello scrittore Oles Buzina, un membro dell'organizzazione nazista C14 Andriy Medvedko, è stato portato silenziosamente al Consiglio pubblico sotto l'Ufficio nazionale anticorruzione dell'Ucraina (NABU). Non è stato punito nemmeno il coordinatore di Pravyj Sektor di Odessa, Sergei Sternenko, che ha accoltellato un uomo in una lite di strada. E per rapimento, tortura ed estorsione, ha ricevuto... 1 anno di sospensione condizionale. Sternenko afferma persino che il presidente Zelensky gli ha offerto il posto di capo della direzione del servizio di sicurezza dell'Ucraina a Odessa. E le autorità non lo hanno negato! Al contrario, Zelensky non ha esitato a dire di essere in corrispondenza con la radicale Yana Dugar, sospettata dell'omicidio del giornalista Pavel Sheremet”.
Se si fosse verificato molto meno in Bielorussia, per prendere ad esempio un paese vicino, sarebbero già partite sanzioni e campagne mediatiche.
Saviano ha affermato che contro Lukashenko non bastano più le parole. Ma non ne trova nemmeno una per l’Ucraina dove i neonazisti fanno il bello e cattivo tempo. Manovrati da quegli stessi dirigenti foraggiati e coccolati dai liberali occidentali.
L’impunità concessa dai dirigenti ucraini ai gruppi neonazisti ha favorito la loro trasformazione. Da semplici bande di strada, a formazioni armate regolari.
Pravyj Sektor ha il suo corpo di volontari, che non è incluso in nessuna delle strutture di potere dell'Ucraina, ma partecipa alla guerra in Donbass.
Per non parlare poi del famigerato reggimento “Azov”, formalmente assegnato al ministero degli Interni di Kiev, senza nemmeno nascondere sia composto da nazisti, evidenzia il quotidiano russo.
Il neonazismo imperante in Ucraina è ravvisabile anche nella città: le strade di Kiev portano i nomi di Stepan Bandera e Roman Shukhevych, agenti dell'Abwehr, ideologi e organizzatori della pulizia etnica. Ogni anno, il 1 gennaio, si tengono fiaccolate per il compleanno di Bandera e alla fine di maggio una marcia per commemorare la divisione ucraina “Galizia” delle SS hitleriane.
Discriminazioni su base etnica
La costruzione dello Stato fascista in Ucraina, evidenzia la Komsolskaya Pravda, passa anche attraverso discriminazioni basate su principi etnici, culturali e linguistici. In poche parole si sta cercando la repressione e segregazione dei russofoni.
Si cerca di bandire la lingua russa anche se questa è parlata in tutto il paese. Google indica che circa l’80% delle query di ricerca in Ucraina sono effettuate in russo.
Ma le autorità sono addirittura arrivate a invitare i cittadini a denunciare negozianti e camerieri che utilizzano il russo.
“Le metastasi si riversano su Russia e Bielorussia”
Il neonazismo ucraino tracima dai confini nazionali e giunge sino a Bielorussia e Russia. Scrive a tal proposito Komsolskaya Pravda: “Un altro guaio. Divorando il Paese, il cancro del nazismo riversa metastasi e oltre i confini.
Uno degli organizzatori delle proteste in Bielorussia, Roman Protasevich, ha combattuto nel reggimento nazista Azov”.
“L’FSB ha individuato a Tambov, Volgograd, Gelendzhik, Voronezh e Saratov le cellule dell'organizzazione neonazista ucraina MKU* (Maniacs: the cult of killers). Si tratta di un movimento giovanile per la "creazione di uno Stato razzialmente puro". I coordinatori del ‘MKU’ dall'Ucraina istruiscono, coordinano e incoraggiano gli atti di violenza e lo svolgimento di una "guerra dell'informazione" contro la Russia e i suoi cittadini.
Il creatore e leader di MKU, Yegor Sergeevich Krasnov, vive in Ucraina e dal 2018 recluta e forma cellule di radicali in Russia attraverso i social network. Nel febbraio 2020, Yegor Krasnov è stato arrestato dalle forze dell'ordine ucraine per rapina, propaganda neofascista e violenza. Ma... nessuna conseguenza. Continua il suo lavoro. Ai siloviki è stato subito spiegato che MKU è ‘coperto’ dai servizi speciali ucraini”.
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