Il leader della Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ritiene che Kiev sia già pronta per un attacco al Donbass e quindi Donetsk dovrebbe prepararsi per affrontare per lo scenario peggiore.
"Tutto dipende da una decisione politica o da quanto forte sarà la pressione dell'Occidente, se ci sarà una cosa del genere. Il fatto che l'Ucraina al momento sia pronta per azioni offensive è già un dato di fatto”, ha dichiarato Pushilin in onda sul canale televisivo Rossiya 1.
Ha poi aggiunto che le autorità della repubblica autoproclamata possono solo prepararsi per difendere la popolazione civile.
Intanto alla Duma i parlamentari di Russia Unita hanno chiesto al governo russo di provvedere a fornire assistenza alle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Il leader del gruppo parlamentare, Vladimir Vasiliev, ha affermato che Mosca non può lasciare i russi che vivono nelle due repubbliche alla mercé del regime di Kiev nelle condizioni dell'aggressione preparate dalle autorità ucraine.
Negli ultimi mesi, l'Occidente ha insistentemente accusato la Russia di preparare un'invasione dell'Ucraina.
Il Cremlino dal canto suo ha sempre risposto che non stare preparando nussun piano di aggressione e di non minacciare. Quindi il normale movimento all’interno del proprio territorio non dovrebbe preoccupare nessuno.
Allo stesso tempo, Kiev ha concentrato forze significative nel Donbass: il DPR ha dichiarato di osservare la presenza di circa 120.000 militari ucraini vicino alla linea di contatto, mentre continuano ad arrivare costantemente equipaggiamenti militari.
Viene inoltre segnalata la presenza sempre maggiore di gruppi paramilitari neonazisti legati al regime di Kiev.
Le tensioni nella regione sono alimentate dagli Stati Uniti e da altri paesi della NATO, che forniscono all'Ucraina armi e istruttori militari, e hanno anche aumentato il numero di esercitazioni nel Mar Nero. Mosca crede che l'Occidente stia cercando di accumulare truppe vicino ai confini russi.
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