Il conflitto sorto tra Taiwan e le Fillipine rischia di complicare ulteriormente la situazione nel mar cinese meridionale, tesa da mesi per la controversia tra Cina e Giappone per la sovranità delle isole Senkaku-Diayou.
L'uccisione di un pescatore taiwanese la settimana scorsa e la mancanza di risposte giudicate adeguate da parte del governo di Manila ha portato Taiwan a svolgere un'esercitazione militare giovedì 16 maggio nelle acque limitrofe alle Fillipine. Una flotta comprensiva di un distruttore, due fregate e 4 guardia costa sono salpate vicino l'isola di Batan, la cui sovranità è contesa tra i due paesi.
Il ministro degli esteri di Taiwan, David Lin, e la famiglia del pescatore avevano rifiutato mercoledì di incontrare un rappresentante del presidente Benigno Aquino, il presidente del Manila Economic e Cultural Office Amadeo R. Perez, in un'offerta di risoluzione diplomatica della questione. Dopo aver rigettato le scuse dell'ambasciatore de-facto delle Filippine a Taipei, le tensioni sono cresciute per l'introduzione di sanzioni molto dure a Manila come rimostranza dell'accaduto, incluso un divieto di assunzioni di nuovi lavoratori filippini. Ci sono attualmente 87,000 lavoratori filippini a Taiwan e le autorità del Ministero del Lavoro hanno dichiarato che circa 2,000 nuove applicazioni vengono sottoposte ogni giorno.
Taipei, che ha anche richiamato il suo ambasciatore dalle Filippine, chiede scuse ufficiali da parte del governo di Manila, compensazione per la famiglia del pescatore e la consegna dei responsabili alla giustizia. Il premier di Taiwan Jiang Yi-huah ha precisato come le scuse presentate in settimana da Manila non fossero adeguate in quanto provenivano dall'ufficio di rappresentanza e non direttamente dal governo.
Il conflitto avviene in un momento di estrema tensione nel mar cinese meridionale, dove Cina, Filippine, Taiwan, Vietnam, Malesia e Brunei competono per la sovranità di varie isole dell'area dall'alta pescosità e ricca di materie prime.