Atene 5 maggio 2021, la tragedia dell'austerità: noi non dimentichiamo

Atene, 5 maggio 2010. La Grecia intera è paralizzata dal grande sciopero generale. Mezzo milione di persone si riversa per le strade di Atene per protestare contro l’approvazione del Primo Memorandum.
La rabbia per le misure di austerità imposte dal governo si rovescia nelle strade. La violenza si propaga in ogni angolo della capitale, trasformata in un campo di battaglia.
Fra il caos e il fumo dei gas lacrimogeni viene appiccato il fuoco alla sede della Marfin Bank in odos Stadiou. All’interno ci sono venticinque persone.
Per tre di loro non c’è scampo.
Nel rogo muoiono Paraskevi Zoulia, Epaminondas Tsakalis e Angeliki Papathanasopoulou, insieme al bambino che porta in grembo.
Sono passati undici anni da quel giorno drammatico. Ma chi crede che la gabbia di austerità in cui hanno intrappolato i popoli d’Europa generi soltanto una spirale di rabbia, disperazione e violenza, non può e non deve dimenticare questa tragedia.
Perché le banche sono ancora in piedi. Quelli che stanno sempre peggio siamo soltanto noi.
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