Ieri, il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha ammesso, meglio dire confermato, al Council on Foreign Relations che Washington ha cercato di interferire nella politica interna dell'Iran per ottenere rovesciare la Repubblica islamica, ribadendo, però, che questi tentativi sono falliti.

L’ammissione di Blinken è avvenuta in seguito ad una domanda in merito al fatto se gli Stati Uniti dovessero o meno adottare “la politica di cambio di regime” in Iran.

Blinken ha così risposto: "Penso che, se si guarda agli ultimi 20 anni, i nostri esperimenti di cambio di regime non hanno avuto proprio successo. Quindi penso che dobbiamo avere un adeguato grado di umiltà nell'affrontare un problema di questo tipo."

Inoltre, ha ricordato che, sebbene Washington abbia cercato di sostenere la popolazione all'interno del paese persiano, è stato molto difficile dirigere queste interferenze dall'esterno. "Ciò che abbiamo cercato di fare in momenti diversi [...] è formare persone all'interno dell'Iran che desideravano un futuro diverso per il Paese. [...] Tuttavia, sono il primo ad ammettere che è difficile farlo dall'estero", ha spiegato, aggiungendo che bisogna essere "molto cauti" quando si tenta di organizzare qualcosa dagli Stati Uniti.

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