Chi assorbirà il grande dissenso popolare al governo Draghi?

22 Febbraio 2021 14:00 Francesco Erspamer

L'immagine è una singola schermata del “Fatto quotidiano" di ieri: due titoli immagino accostati per affinità di argomento e che senza volerlo (certo non lo voleva il liberista Gomez) sollecitano una domanda politica importante. Questa: chi assorbirà il dissenso popolare, già ampio oggi malgrado la martellante pubblicità e che nei prossimi mesi crescerà (come accadde a Monti e tutti i sedicenti governi tecnici)?
Fateci caso: secondo il sondaggio ad avere fiducia in Draghi è il 65% degli italiani; ma alla Camera la fiducia gliel'ha data il 91% dei deputati (535 sì e 56 no). In altre parole, su questa questione, piuttosto rilevante, più di un quarto dei cittadini (il 26%, ottenuto sottraendo al 35% di italiani antidraghisti il 9% di parlamentari che hanno votato no) non è rappresentato dai partiti che aveva votato. Cosa farà questa gente fra due anni? I giornalisti e le celebrity già lavorano per indurla all’astensionismo rispolverando (non sanno fare altro) il logoro slogan del tanto sono tutti uguali; che nella fattispecie è anche vero ma non dovrebbe impedire a chi è insoddisfatto di farlo sapere votando contro; magari Potere al Popolo, tanto per vedere l'effetto che fa, e la volta dopo, se non avesse funzionato, qualcos’altro, non importa cosa purché sia davvero altro (non la solita lista civica che ricicla leghisti, piddini e berlusconiani).
Naturalmente sarebbe meglio se invece nascesse una forza politica credibile e apertamente antiliberista, come un tempo pensavo fosse il M5S (e potrebbe tornare a essere), che però non ambisca al governo a qualsiasi prezzo e non si identifichi con l’intero paese pur avendo ottenuto al massimo il consenso di un terzo degli elettori (adesso ridotto a un sesto se pure). No, il suo scopo dovrebbe essere dar voce agli scontenti aggregandoli gradualmente e organizzandoli in una forza di opposizione determinata e aggressiva, non succube e non affetta da complessi di inferiorità; traendo vantaggio dagli errori e dalle porcherie che immancabilmente Draghi e i suoi alleati ed eredi commetteranno, e facendosi trovare pronta quando la prossima catastrofica crisi colpirà, e allora cogliere l’occasione, senza scrupoli e senza incertezze, spazzando via questa élite marcia e i suoi servi in un colpo solo e in modo definitivo.

Le più recenti da I mezzi e i fini

On Fire

Alessandro Orsini - Una risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre

  di Alessandro Orsini*  Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre. Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo...

La doppia Waterloo della Francia

   di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico In più di una circostanza ho scritto che oltre agli USA a vivere una situazione estremamente complessa in materia di conti con l'estero (debito/credito...

Ex analista Pentagono sul vero obiettivo dell'"escalation non necessaria” di Biden

  Come ha riportato ieri il New York Times, che ha citato funzionari statunitensi a conoscenza della questione, il presidente degli Stati uniti d’America, Joe Biden avrebbe approvato l'impiego...

Prof. Jeffrey Sachs: "La situazione è molto più seria di quanto pensiamo"

  In una conferenza tenuta nella capitale armena Yerevan e ripresa oggi da Svetlana Ekimenko su Sputnik, l'economista di fama mondiale Jeffrey Sachs ha dichiarato come il "mondo sia in bilico e sull'orlo...

Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa