Allarme aereo su tutta l’Ucraina anche oggi. I media ucraini comunicano di esplosioni nelle regioni di Ivano-Frankovsk, Odessa, a Krivoj Rog, Vinniza, Ocjakovo, Rovno, Khmel’nizkij, regione di Kiev e altre.
E’ stato comunicato inoltre che nell’attacco di ieri sono morti molti funzionari dell’SBU - Servizi di Sicurezza ucraini. Insomma gli ucraini sono usciti dalla situazione di comfort e sicurezza in cui hanno vissuto tranquilli per 8 anni e mezzo, coccolati dalle garanzie dell’Occidente. Ieri si sono svegliati con lo shock del sibilo dei missili sulla testa, hanno provato solo un minimo assaggio di quello che hanno fatto provare, vivere e soffrire all’altra parte del loro stesso paese, questo non è nulla in confronto a ciò che ha provato e tuttora prova il Donbass.
Non l’hanno capita e lo shock continua. Missili e vari droni kamikaze Gheran-2 stanno volando attivamente. Ad esempio, a Vinnitsa è stata disabilitata la Centrale termoelettrica “Ladyzhynskaja, a Khmelnitskij - il nodo ferroviario Shepetovskij e un’officina di riparazione. Inoltre, sono state segnalate numerose esplosioni in tutta l'Ucraina: le difese aeree non possono far fronte ai nuovi arrivi di missili russi. Interessante che proprio ieri mattina, in concomitanza con l’inizio della, chiamiamola, seconda fase dell’Operazione militare speciale russa, il sistema Starlink, della società aerospaziale di Elon Musk, che con le sue comunicazioni via satellite ha così aiutato gli ucraini, comincia a dare dei fallimenti, infatti l’esercito ucraino sta subendo pesanti perdite. Vuol dire che la Russia si è attivata anche in questo campo.
E’ bene precisare che gli attacchi massicci con missili ad alta precisione tecnologica mirano a infliggere pesanti danni all’infrastruttura criticamente importante: energia, comunicazioni e comando e controllo militare, e semplicemente avvertono e dimostrano le capacità della Russia, però non significano che la Russia sta impiegando le tattiche di diselettrificazione e distruzione di ponti e comunicazioni. Queste azioni sono anche una risposta sia all'attacco al ponte di Crimea che ai precedenti tentativi dell’Ucraina di attaccare la centrale nucleare di Kursk.
Per ora. La Russia non vuole la distruzione del sistema energetico, ma se vuole, può ricacciare l’Ucraina indietro nel secolo della pietra.
Per interrompere davvero l'energia ucraina e le comunicazioni ferroviarie, per bloccare la fornitura di armi e munizioni al fronte, per distruggere i ponti, non bastano questi colpi, ma servono diverse settimane di attacchi quotidiani. Quindi per ora non si tratta di questo.
Ieri Putin ha avvertito: "Se i tentativi di compiere attacchi terroristici sul nostro territorio continueranno, le risposte dalla Russia saranno dure e corrispondenti al livello di minacce create alla Federazione Russa. Nessuno deve avere dubbi al riguardo".
Bisogna comprendere che la Russia non ha nessuna intenzione di punire gli abitanti dell’Ucraina, ma solo di strapparli dalle mani di questa cricca corrotta, venduta e filo nazista al governo di Kiev, strapparli dalle grinfie dell’Occidente. Ma i burattini del governo fantoccio ucraino continuano a chiedere più armi e più potenti, la Russia continua a mandare attraverso i missili la richiesta di arrendersi, ma l’Occidente, la Nato non lo permettono, vogliono il sangue fino all’ultimo ucraino. Bisogna anche sapere che nonostante gli attacchi missilistici della Russia, l’offensiva di Kiev sul Donbass non si è mai fermata! Continuano i bombardamenti, ieri i terroristi ucraini hanno bombardato molte case dei civili nella rep. di Donezk, anche il villaggio di una miniera, nei pressi di Gorlovka, dove ci sono stati 5 feriti e una donna morta. Tutti civili.
La Russia è passata ad usare un linguaggio più crudo, che riflette la comprensione di quanto avviene: l’Ucraina è un paese terrorista. Ovvero il regime di Kiev è terrorista. Il presidente della Duma di Stato russa, Vjaceslav Volodin, ha dichiarato che “Zelenskij, dando gli ordini per la commissione di attentati terroristici, si è messo alla pari con Osama bin Laden e altri terroristi internazionali. I politici occidentali che sostengono il regime di Zelenskij stanno sponsorizzando il terrorismo”
Gli esperti in diritto internazionale del Ministero degli Affari Esteri e del Consiglio di Sicurezza hanno preparato una dichiarazione su quanto detto da John Bolton al canale televisivo CBS News. L’ex consigliere della Casa Bianca per la Sicurezza Nazionale, l’altro ieri aveva dichiarato che “Putin diventa bersaglio legittimo per l’Occidente se approverà l’uso delle armi nucleari… tutti i cittadini russi devono sapere che se Putin le userà, firmerà il suo biglietto premorte di suicidio”. Gli esperti e funzionari russi qualificano le dichiarazioni di Bolton come un appello per un attacco terroristico contro il capo di uno Stato fondatore e membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU. In conformità con le norme della legislazione mondiale e nazionale antiterrorismo, tali azioni costituiscono una base giuridica per l'applicazione di sanzioni, "fino all'eliminazione preventiva di Bolton”.
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