Elezioni in Francia. Il precedente Pflimlin

A proposito delle elezioni in Francia.

“Sull’onda della crisi, il primo ministro Pierre Pflimlin – fresco di fiducia anche grazie ai voti del Partito Comunista Francese che lo sostenne pur di salvare governo e Costituzione vigente – si dimise. E l’Assemblea nazionale a Parigi, ormai allo sbando, invocò il salvatore della patria. Il generale De Gaulle entrò solennemente e da padrone in Parlamento, luogo da lui inizialmente non molto apprezzato. Il suo primo provvedimento fu proprio la modifica del sistema elettorale che da proporzionale divenne a doppio turno. La Costituzione, invece, verrà modificata vari mesi dopo, d’altronde non c’era urgenza: il grosso del lavoro era già stato fatto. Doppio turno, infatti, significa massacrare le cosiddette ali estreme. Il PCF, ad esempio, che al tempo godeva del sostegno di un quarto dell’elettorato, con il nuovo sistema si ritrovò costretto a sostenere il candidato socialista quando si doveva procedere alla votazione più significativa, quella del secondo turno. Inevitabilmente, dopo varie tornate, l’elettore fu indotto a votare direttamente il candidato socialista e quindi il PCF andò via via declinando. E questa è la gran trovata dell’elezione a doppio turno, un caso da manuale.”

[Luciano Canfora, Dizionario politico minimo]

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