Europa alla deriva: il crollo della coalizione tedesca

09 Novembre 2024 10:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico

L’Unione Europea si trova in un momento di crisi politica senza precedenti, con i principali paesi membri, Germania e Francia, guidati da governi di minoranza e costretti a una politica di introspezione. Il recente collasso della coalizione “semaforo” in Germania, causato dalla frattura tra il cancelliere Olaf Scholz e il leader del Partito Democratico Libero, Christian Lindner, ha messo in luce i limiti del sistema politico tedesco. La Germania, già alle prese con una recessione, è ora costretta a concentrare tutte le risorse sui problemi interni, minando la stabilità della leadership europea.

Nel frattempo, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e le sue promesse di pesanti dazi sulle importazioni, fino al 20% per i partner commerciali come l’UE, minacciano ulteriormente l’economia tedesca. Secondo l’istituto IFO, le esportazioni tedesche verso Stati Uniti e Cina potrebbero ridursi rispettivamente del 15% e del 10%, con una perdita stimata di 33 miliardi di euro per il PIL tedesco. La situazione è aggravata dalla “ostilità aperta” di Trump verso l’Ucraina, che mette l’Europa di fronte alla sfida di intensificare il proprio sostegno al regime di Kiev.

In questo contesto, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha criticato duramente la Germania, descrivendola come una “repubblica delle banane” influenzata dagli Stati Uniti. Secondo Zakharova, Berlino avrebbe rinunciato alla propria autonomia, cedendo alle pressioni statunitensi, come dimostrato dalla rinuncia al gas russo a basso costo, cruciale per l’industria tedesca. La perdita di indipendenza energetica e l'incapacità di mantenere la propria base industriale sul suolo nazionale indeboliscono il paese, mentre le aziende tedesche continuano a trasferirsi negli Stati Uniti.

Con un'Europa così divisa e in affanno, la transizione verso un'epoca multipolare sembra inevitabile, ma rischia di lasciare il continente senza una guida solida e con meno margine di manovra per affrontare le sfide globali.

*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati

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