Non è un mistero che gli Stati Uniti d’America sono complici di Israele nel massacro della Striscia di Gaza. Il problema è che, il loro appoggio ad Israele, come ha riferito ieri Bloomberg, si è addirittura intensificato.
In un documento risalente alla fine dello scorso ottobre, intitolato “Israel Senior Leader”, sono elencate le armi che Tel Aviv sta cercando per completare il suo massacro a Gaza.
Sono incluse nell’elenco: “missili a guida laser per la sua flotta di cannoniere Apache, così come proiettili da 155 mm, dispositivi per la visione notturna, munizioni anti-bunker e nuovi veicoli militari […] che vanno oltre la ben pubblicizzata fornitura di intercettori Iron Dome e Bombe intelligenti della Boeing Co.”
Washington non ha perso tempo e secondo Bloomberg sta già esaudendo i desideri di Tel Aviv con la spedizione delle armi richieste. Non solo, il Dipartimento della Difesa sta inviando altro materiale bellico dai suoi magazzini negli USA e in Europa.
Dunque, come si evince dal documento di Bloomberg, 36.000 di munizioni per cannoni da 30 mm, 1.800 munizioni anti-bunker M141 e un minimo di 3.500 dispositivi per la divisione notturna sono stati consegnati a Israele.
Il Pentagono ha precisato che il Dipartimento della Difesa sta “sfruttando diverse strade, dalle scorte interne ai canali industriali statunitensi, per garantire che Israele abbia i mezzi per difendersi”, aggiungendo che “questa assistenza in materia di sicurezza continua ad arrivare quasi quotidianamente”. Non sia mai che manchino le munizioni per disintegrare Gaza e i suoi abitanti.
Già la scorsa settimana, i media israeliani avevano annunciato che la difesa israeliana aveva ricevuto il carico di una nave mercantile che trasportava circa 2.500 tonnellate di equipaggiamento militare e che oltre 120 aerei e diverse navi hanno consegnato a Israele oltre 7.000 tonnellate di armi.
Senza contare che Washington, dal 7 ottobre, per sostenere Israele ha schierato decine di navi da guerra e centinaia di soldati nell’Asia occidentale.
Proprio lunedì scorso, il Center for Constitutional Rights (CCR), ha citato in giudizio per complicità nel genicidio di Gaza, il Presidente statunitense Joe Biden, oltre ai Segretari di Stato e alla Difesa, Antony Blinken e Lloyd Austin.
Dal 7 ottobre, intanto, sono 11.300 i palestinesi uccisi a Gaza dalle incursioni israeliane, quasi la metà bambini.
Funzionari della Casa Bianca “mettono sempre più in guardia Israele dal cercare di evitare vittime civili nella Striscia di Gaza”, ha avvertito Bloomberg.
In un altro articolo, Bloomberg ha ribadito che "la Casa Bianca è sempre più frustrata dalla condotta di Israele nella guerra contro Hamas mentre il bilancio delle vittime civili aumenta e gli appelli dell'amministrazione rimangono inascoltati, ampliando la spaccatura tra gli stretti alleati."
Inoltre, il portale ha precisato che “i funzionari amministrativi stanno avendo quelle che descrivono come conversazioni più difficili con le loro controparti israeliane, mentre gli Stati Uniti cercano di influenzare il conflitto solo per essere ignorati da Israele”.
Tutto questo non implica che il sostegno militare, politico e finanziariodegli USA a Israele si possa minimamente arrestare.
Tra l’altro, ieri, la Casa Bianca ha avallato la menzogna di Israele in merito alla gestione di un centro di comando sotto l'ospedale Al-Shifa di Gaza da parte di Hamas.
Ieri, a tal proposito, Hamas ha accusato gli USA di aver dato il via libera ad Israele per il brutale assalto all’ospedale Al-Shifa.
di Alessandro Orsini* Risposta, molto rispettosa, a Liliana Segre. Il dibattito sul genocidio a Gaza, reale o presunto che sia, non può prescindere dalle scienze sociali. Nel suo...
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico In più di una circostanza ho scritto che oltre agli USA a vivere una situazione estremamente complessa in materia di conti con l'estero (debito/credito...
Come ha riportato ieri il New York Times, che ha citato funzionari statunitensi a conoscenza della questione, il presidente degli Stati uniti d’America, Joe Biden avrebbe approvato l'impiego...
In una conferenza tenuta nella capitale armena Yerevan e ripresa oggi da Svetlana Ekimenko su Sputnik, l'economista di fama mondiale Jeffrey Sachs ha dichiarato come il "mondo sia in bilico e sull'orlo...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa