di Pasquale Cicalese
E' stato pubblicato ieri sul sito Gacc (General Administration of Chinese Customs) il foglio excel del commercio mondiale cinese ad aprile scorso.
Vediamo in particolare l'import dai paesi europei: Ue (-2.3%), Germania (-10-3%), Francia (-5.8%), Italia (+3.2%), Olanda (+39.8%).
Quest'ultimo dato va interpretato: Rotterdam è l'hub, assieme ad Amburgo e Anversa, della rotta Europa-Cina. Se ne servono Germania, Francia, Paesi dell'est, ma anche Italia (il costo per Rotterdam spesso è minore, per gli spedizionieri italiani) rispetto a Genova o Trieste, perché ci sono piu' rotte. Quindi, può darsi che l'import della Germania ma della stessa Italia sia maggiore. Sta di fatto che tra i principali paesi europei, il nostro è quello che regista il segno positivo. Usa (- 2.5 %), Paesi Asean (+6.1%), Russia (+13.1%), Gran Bretagna (-9.9%), America Latina (+12%), Africa (+15.1%).
Come potete notare il commercio con i paesi occidentali si contrae, mentre esplode con i Paesi del Sud del Mondo o di nuova industrializzazione, come Vietnam o Malaysia.
I Brics sono i principali protagonisti. Dunque, la prevista moneta di scambio che si inaugurerà a novembre prossimo con i Paesi Brics ha un suo fondamento nel commercio mondiale cinese, in particolare nel suo import.
Dopo decenni cambia la prospettiva cinese dello scambio mondiale: non piu' G7, ma paesi del Sud del Mondo o di nuova industrializzazione. Un mondo cambia, ed è per questo che nel 2025 il G7 si prepara alla guerra nel Pacifico, dopo la Russia.
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