I "miracoli di Draghi" in Grecia (dato per dato)

22 Febbraio 2021 13:00 Antonio Di Siena

Il miracolo di San Mario.

Nel periodo 2010-2019 in Grecia il rapporto debito/PIL è passato dal 129% al 195,5%.

La disoccupazione è al 18%, più del doppio rispetto al 2008.

Il reddito pro-capite è crollato del 20% e quello delle famiglie del 38%. Gli stipendi si sono ridotti in media del 21%.

A inizio 2020 lo stipendio medio mensile ammontava a 770 euro. Mezzo milione di lavoratori percepiva un salario inferiore a 500€ e il numero di lavoratori con una retribuzione al di sotto dei 250€ è quadruplicato fino a interessare più di 200mila persone.

Il 35% della popolazione vive in condizione di povertà assoluta o esclusione sociale.

L’indice di Gini è cresciuto a tal punto che la Grecia risulta un Paese più diseguale del Bangladesh.

Un capolavoro il cui principale effetto economico (oltre al disastro umanitario) è stato disciplinare violentemente, e al ribasso, il mercato del lavoro. E qualificabile come “miracolo” solo dall’idiozia o dalla malafede.

Scegliete voi in che categoria stare.

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