IA. C’era una volta Hollywood...



di Leo Essen per l'AntiDiplomatico


La Federazione americana degli artisti televisivi e radiofonici (SAG-AFTRA) che rappresenta 160 mila tra attori, speaker radiofonici, tecnici audio e video, cantanti, doppiatori, influencer, modelle eccetera, giovedì, con un voto che ha racconto il 97,91% di consensi, ha indetto uno sciopero, dopo che le trattative con gli Studios (la controparte) si erano arenate.

Lo sciopero degli attori segue quello degli sceneggiatori (11 mila membri) che va avanti da sei settimane.

Erano 43 anni che gli attori non scendevano in piazza. Essi chiedono 1) un adeguamento economico della retribuzione base; 2) una rinegoziazione dei diritti sulla riproduzione delle opere (residuals), un tempo tarati sugli incassi al botteghino e sui passaggi televisivi, e adesso stravolti dalle piattaforme digitali. I residuals garantivano alla stragrande maggioranza degli attori (perlopiù impegnati in piccolissime parti e in comparsate varie), garantivano uno stipendio base; 3) limiti alla manipolazione e all’uso dell’archivio del girato per produrre nuovi film.

La tecnologia è avanzata a un ritmo rapido – si legge sul sito del sindacato (sagaftra.org). L'intelligenza artificiale ha già dimostrato di essere una minaccia reale e immediata per il lavoro dei nostri membri e può imitare voci, sembianze e performance. Dobbiamo raggiungere un accordo su usi accettabili, contrattare protezioni contro l'uso improprio e garantire il consenso e un equo compenso per l'uso del nostro lavoro per addestrare sistemi di intelligenza artificiale e creare nuove prestazioni.

L’IA è il frutto di investimenti notevoli in vista dell’aumento della produttività. Nel sistema di mercato, l’aumento di produttività ha come effetto la svalutazione di quei lavoratori impiegati nel settore toccato dall’innovazione. Il loro destino è diventare disoccupati, e sperare, come promette il mercato, di essere riassorbiti nel settore che ha contribuito a farli licenziare. Il ragionamento è questo. L’Intelligenza artificiale fa aumentare la produttività, l’azienda che la usa produce le stesse quantità ma con meno lavoratori. Anche i concorrenti devo adeguarsi, dunque comprano IA. La domanda di IA cresce, e di conseguenza cresce anche il numero di lavoratori, eccetera.

Il fatto è che l’intelligenza artificiale ha bisogno di pochi tecnici e molta manovalanza a bassissimo costo, che di solo acquista in Africa. Non ha bisogno di attori di Hollywood ai quali, magari, si è fatto un corso per imparare come si scrive una routine con Python, perché queste routine l’IA se le scrive da sé.

Le più recenti da DelikatEssen

On Fire

Daniele Luttazzi - Le 7 domande che Fabio Fazio non ha rivolto a Ursula Von der Leyen

  di Daniele Luttazzi - Nonc'èdiche (Fatto Quotidiano, 14 maggio)     Durante la sua intervista a Ursula von der Leyen, Fabiofazio ha evitato alcune domande che...

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Pepe Escobar - Brics, preparatevi alla notizia bomba geoeconomica del 2024

  l'AntiDiplomatico è una testata online regolarmente registrata che subisce la censura su browser e social media per l'azione di una agenzia nordamericana di nome NewsGuard. Se vuoi rimanere...

Chef Rubio con il volto tumefatto denuncia l'aggressione di sei criminali nei pressi della sua abitazione

  Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, ha denunciato su X la vile aggressione di sei criminali nei pressi della sua dimora nella sera di mercoledì 15 maggio. Le immagini mostrano un Chef...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa