I milioni di disoccupati italiani non sono colpa del destino cinico e baro.
Sono il risultato di una classe politica che ci ha svenduti agli interessi dei grandi capitali (italiani ed esteri) attraverso la ricerca dolosa del vincolo esterno (SME, divorzio BdI/Tesoro, UE).
Non è un caso se la disoccupazione italiana è sempre perfettamente in linea con quella indicata dalle infami regole europee (NAWRU e NAIRU).
Se la UE dice che la nostra disoccupazione deve essere del 10% per impedire ai salari e all’inflazione di aumentare, la nostra classe politica ci impone riforme regressive del mercato del lavoro e più austerità.
Se non si capisce questo, e cioè che abbiamo una classe politica che pur di tutelare gli interessi dell’1% più ricco è disposta senza remore a sacrificare la felicità, il futuro, addirittura la vita di milioni di italiani, allora non si riuscirà mai veramente a comprendere cosa è successo nell’ultimo anno e mezzo.
Non scordiamoci che il prezzo altissimo pagato in termini di vite umane dall’Italia dipende anche e soprattutto dai tagli che questa classe politica ha fatto al SSN negli ultimi anni.
Tagli che hanno portato alla chiusura di ospedali, alla riduzione dei posti letto, dei medici e degli infermieri. Tagli senza i quali avremmo potuto salvare migliaia di vite.
Un omicidio economico, come lo hanno chiamato dei ricercatori inglesi.
La gestione del Covid-19 è stata come quella delle precedenti crisi economiche: la politica ne ha approfittato per accelerare sull’agenda di spoliazione dei diritti e dei beni dei lavoratori.
In questo contesto vanno lette le misure restrittive e punitive legate al green pass.
Commette un grande peccato di ingenuità, nella migliore delle ipotesi, chi pensa che il lasciapassare sia uno strumento legato all’interesse e alla tutela della salute pubblica.
Il lasciapassare è il fine, non il mezzo.
Lungi dal risolvere i problemi legati alla diffusione del virus, serve invece ad ammazzare la domanda interna e a facilitare quel processo di distruzione creativa tanto caro a Mario Draghi.
Serve a tenere sotto controllo l’inflazione per far durare il più a lungo possibile il PEPP della BCE (altro che Recovery Fund).
Serve a criminalizzare qualsiasi forma di dissenso della gestione sanitaria, sociale e politica dell’ultimo anno e mezzo.
Serve a creare un nemico su cui far scaricare odio e frustrazioni a quella parte di popolazione che ha creduto che con la strategia messa in atto dal Governo saremmo usciti dallo stato emergenziale sconfiggendo definitivamente il virus.
Serve, come e meglio del Jobs Act, a consentire discriminazioni sul posto di lavoro e licenziamenti.
Serve a polarizzare come mai prima la società gettandola dolosamente in uno dei più violenti conflitti orizzontali dell’epoca recente.
Per queste e per altre ragioni è doveroso non piegarsi ai ricatti di questa classe politica – come il lasciapassare - che da anni combatte la lotta di classe contro i lavoratori per conto di quell’1% di parassiti che campano di rendita sulle nostre spalle.
Calpestando i sogni, le speranze e la vita di milioni di italiani.
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