In che senso Musk è l'uomo più "ricco" del mondo?



di Pierluigi Fagan*


IMMAGINE DI UOMO. C’è una immagine di mondo che ovviamente non corrisponde al mondo e ci sono diverse immagini di uomo che non corrispondono agli uomini reali cui si riferiscono. In fondo, ognuno di noi ha un sé reale ed un sé proiettato all'esterno. Vediamo il caso Elon Musk.

Musk è dato oggi come l’uomo più ricco del mondo. In che senso?

La “ricchezza” di Musk è valutata sulle quotazioni azionarie delle sue imprese ma le quotazioni azionarie sappiamo che riflettano aspettative e speculazioni, soprattutto quelle indicizzate al Nasdaq. Boom e sboom azionari del comparto high tech si alternano almeno da più di venti-trenta anni. Il tutto fa parte di quella bolla di credulità alimentata dal basso costo del denaro delle Fed (finanziarizzazione) che ha portato molti a prendere denaro facile riversato nell’acquisto di queste continue promesse di ricchezza futura (informatizzazione).

Come nella prima bolla della storia, la bolla dei tulipani olandese nel 1636, è ininfluente il reale sottostante di valore di questi fenomeni. L’importante è il “gioco” per il quale molti credono in un futuro, ci mettono i soldi, altri speculano sugli incrementi relativi e se sono bravi, escono un attimo prima del crash. L’economista Hyman P. Minsky ha ben spiegato queste dinamiche del capitalismo finanziario già nel 1975.

L’impero di Musk ha una sola azienda che produce utili reali di una certa dimensione e che per altro non ha fondato lui: Tesla. Un terzo meno di Ford e GM, la metà di Stellantis, Tesla è per lo più confinata nel mercato americano, circa 50% di share of market US nei veicoli elettrici. Basandosi su motori elettrici, Musk avrà il problema di come sopravvivere alla nuova stagione del trionfo delle energie fossili a seguito dell’elezione di Trump, nonché rivedere i suoi progetti di andare a produrre in Cina poiché col costo del lavoro americano il prezzo delle sue automobili certo non ha un grande mercato internazionale potenziale.

Si può apprezzare il divario tra valore reale e scommesso in prospettiva ricordando che sebbene di fatturato ed utili ben superiori, Ford capitalizza (US$) 44mld, GM 63mld, Stellantis 39 e Tesla più di 1000mld.

SpaceX fattura solo 2 mld ma è in grave passivo poiché i costi superano di gran lunga gli scarsissimi ricavi. I 7000 satelliti di Starlink sono solo costi (e belli grossi), al momento. Abbiamo già scritto del severo rischio futuro del voler portare Internet su una rete privata americana in regime di monopolio. OpenAI fattura solo 28 milioni ed è di nuovo in passivo. Twitter/X, Neuralink, xAI ed altre imprese minori non risultano finanziariamente in attivo.
Sulla vocazione "spaziale" di Musk c’è da precisare che poiché la popolazione americana non gradiva spese per la NASA, il Congresso ha ritirato da tempo tutti i finanziamenti ufficiali. Malelingue affermano che però nel bilancio US si sono create numerose “sacche” non ufficiali che avrebbero comunque alimentato il flusso che però NASA non poteva dichiarare. Per cui è passato tutto a SpaceX incaricata di apparire come impresa privata che fa di più e meglio quello che faceva NASA. Con un razzo che parte e torna, NASA avrebbe migliorato il bilancio dei costi ma non poteva certo commercializzarli a mercato. Ogni razzo che è esploso o precipitato nei vari tentativi, per NASA sarebbe stato un disastro , per l'immaginifico imprenditore privato il prezzo dell'intraprendenza per "prova ed errore". In realtà buona parte di SpaceX è di fatto NASA sotto mentite spoglie.

Quanto all’andare su Marte con esseri umani, non entriamo in dettaglio. Semplicemente, ad oggi, l’dea ha gradi di impossibilità che non si vede come e quando potranno essere aggirati. Si va dal “peso” tra vettore ed astronave da mandare in orbita, alla protezione degli astronauti dai raggi energetici solari e spaziali profondi per due-tre anni di esposizione, agli effetti psico-organismico-scheletrici in assenza di peso e molto altro. In effetti, la comunità tecno-scientifica mondiale ritiene che il futuro dei viaggi spaziali di qualunque tipo sarà in favore di macchine ed AI, meno costi, meno cautele, meno rischi. Come per altro fanno i cinesi sulla Luna e col recente Space Shuttle Haolong tutto automatizzato. Meno fascino però e l’immagine è fatta spesso quasi solamente di fascino.

Chi è allora Elon Musk?

Il tipo sembrerebbe un vero e proprio testimonial ovvero una forma umana messa/trovatasi/infilatosi a capo di progetti di sviluppo tecno-economico-finanziari americani, in un misto di privato e pubblico con forte richiamo finanziario, con indubbie capacità di intelligenza finanziaria, molte amicizie ed entrature nel complesso bancario-militare-industriale-tecnologico, facilmente finanziabile poiché catalizzatore di progetti “on wave” il corso tecno-finanziario americano.

Ora, saggiamente, in cerca anche di peso politico per tenere sotto controllo il divario tra la sua consistenza reale e quella percepita oltreché rassicurare sulla protezione delle sue imprese, molte a vocazione monopolistica, +8% la sua ricchezza da dopo l’elezione di Trump a cui ha dato 120 milioni di US$ per la campagna elettorale.

Un caso paradigmatico della differenza tra realtà e narrazione. Dubbi quindi sulla qualifica reiterata di "genio", mentre non si può che convenire sulle sue indubbie abilità di più vario tipo.

*Post Facebook del 14 novembre 2024

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