di Leonardo Sinigaglia
I nuovi governanti siriani, saliti al potere in quello che sembra sempre di più essere stato una sorta di “colpo di Stato militare” portato avanti col sostegno di elementi interni al sistema politico del paese, hanno deciso di dichiarare guerra alla cultura e alla Storia nazionale.
Se nelle ultime settimane è stata ampiamente documentata la campagna persecutoria contro ex-militari o funzionari pubblici, membri dei partiti di governo e minoranze religiose, è passato invece più in sordina un altro tentativo di fare “piazza pulita”, in questo caso non del “passato regime”, ma del passato stesso della Siria.
Il Ministero dell’Istruzione de “governo di transizione” controllato da al-Julani e dall’HTS ha già apportato modifiche ai programmi scolastici per assicurarsi che i giovani siriani possano essere educati già dall’anno appena iniziato all’insegna del radicalismo salafita, dell’estremismo settario e di un “pan-islamismo” negatore delle particolarità nazionali.
Per realizzare ciò è stata ordinata la modifica o la rimozione di intere parti dei libri di testo utilizzati nelle scuole del paese, in particolar modo quelli dedicati al periodo di governo del partito Ba'th, iniziato nel 1963, alla civiltà siriana pre-islamica, al pluralismo religioso del paese, alla teoria del “Big Bang” e all’evoluzionismo. Risulta particolarmente odioso quanto operato nei confronti dei temi patriottici e relativi alla lotta dei siriani per l’indipendenza nazionale e contro il potere sionista, un qualcosa di doppiamente vergognoso se si considera il fatto che, proprio mentre vengono promosse queste censure, non solo il regime di Tel Aviv persiste nella sua politica genocida nei confronti della Palestina, ma espande la sua occupazione dei territori siriani, ceduti senza la minima resistenza da al-Julani e dai suoi.
Per rendersi meglio conto di quanto sta venendo promosso dalle nuove autorità di Damasco possiamo analizzare la circolare del Ministero dell’Istruzione che riguarda alcuni cambiamenti da apportare nei libri di testo di diverse materie. Essi riguardano i programmi dalla 1ª alla 12ª classe, pari nel sistema italiano dalla prima elementare alla quarta superiore. Per facilitare la comprensione dell’età degli studenti in questione si sono convertiti gli anni nel sistema italiano.
Le prime pagine della circolare sono dedicate alla rimozione di contenuti patriottici, in particolare quelli legati alla guerra contro Israele e al ruolo delle donne nella difesa della Siria.
Dal programma di seconda media è stata rimossa la poesia “In piedi in soggezione davanti alla tua patria”, mentre da quelli di terza media sono stati rimossi i paragrafi titolati “I martiri dell’arabismo” e “Una donna del mio paese”. Da quelli di prima superiore invece risultano cancellati i capitoli “Conosci l’eroismo dei siriani nella Guerra dell’Ottobre”, ossia la guerra dello Yom Kippur del 1973 contro Israele, e quello introduttivo alla guerra stessa. Questo conflitto è sempre stato conosciuto in Siria come “Guerra di Liberazione dell’Ottobre”, ma nella circolare c’è esplicita raccomandazione di utilizzare unicamente il nome di “guerra del 1973”, dalla minore carica politica. La censura storica è arrivata al punto da rimuovere le foto del monumento ai caduti e alla tomba del Milite Ignoto dai manuali di quarta superiore. Lo stesso fato hanno conosciuto le foto delle esecuzioni dei capi del movimento nazionalke del 6 maggio 1916, un’agitazione patriottica anti-ottomana repressa nel sangue. Sempre dai programmi di quarta superiore è stata eliminata ogni menzione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, e della sua origine come Giornata Internazionale dell’Operaia nata nel 1921 nella Russia sovietica.
Dal programma di letteratura araba per la seconda e la terza superiore risultano rimosse numerose parti giudicate “non islamiche”, in particolare tutti i riferimenti alla letteratura siriana pre-islamica, al patriottismo e ogni riferimento poetico al martirio visto in chiave nazionale e non strettamente religiosa. Dai libri per la quarta superiore di lingua araba sono stati rimossi tutti i testi contenenti riferimenti alla guerra del 1973 e i capitoli su autori siriani nazionalisti vissuti e perseguitati durante la dominazione ottomana.
I libri di testo sulla religione islamica, prima insegnata in maniera paritaria rispetto alle altre presenti nel paese, sono stati già fortemente modificati per alimentare una visione settaria ed estremista. Nel libro di testo per la prima elementare le locuzioni “retta via” e “strada del bene” sono state modificate in “strada dell’Islam”, per indicare la natura esclusiva della nuova prospettiva religiosa. Inoltre, per lo stesso anno, la frase “coloro che sono incorsi nell'ira di Dio e coloro che sono sviati e che si sono allontanati dal sentiero della rettitudine" è stata modificata per fare riferimento esplicito a “ebrei e i nazareni”, termine dispregiativo usato per indicare i cristiani. E’ stato inoltre modificato ogni riferimento a saluti e forme di benvenuto ritenute “non islamiche”.
Dai programmi di Storia della terza elementare è stato tolto ogni riferimento a due importanti figure della Storia nazionale siriana: Zenobia, regina del Regno di Palmira del III Secolo d.C, e Khawla bint al-Azwar, donna guerriera musulmana del VII Secolo, tra i compagni del Profeta, che prese parte alla conquista del Levante da parte degli eserciti arabi. La sua figura è menzionata brevemente come “personaggio immaginario” e frutto di fantasia letteraria. Per quanto riguarda la prima media, i nuovi governanti di Damasco hanno deciso di limitare fortemente ogni menzione di Shukri al-Quwatli, dissidente siriano anti-ottomano, dirigente del movimento per l'indipendenza e primo presidente del paese e, ancora, della guerra del 1973.
In riferimento all’esercito siriano, la frase “coraggiosi che difendono il suolo della Patria” è trasformata in “coraggiosi che difendono la Via di Dio”. Similmente, i caduti in guerra non si sarebbero più sacrificati “per preservare la Patria”, ma unicamente “per Dio”. Il significato di “martire” viene limitato in un orizzonte prettamente religioso: la frase “"Un martire è qualcuno che è stato ucciso in guerra per difendere la sua Patria" è stata modificata "Un martire è qualcuno ucciso per sostenere la parola di Dio".
In riferimento allo Stato siriano e al suo funzionamento si nota la cancellazione del testo della legge sulla cittadinanza, la frase “un paese governato dalla legge della giustizia” è stata trasformata in “un paese governato con la legge di Dio”, i riferimenti al “principio della fratellanza umana” si sono trasformati in richiami alla “fratellanza nella fede”.
La Storia siriana e levantina pre-islamica subisce nella circolare violenti attacchi. Attraverso tutti i programmi è stato soppresso qualsiasi richiamo al concetto di “Dea madre” e ai culti ancestrali in suo onore, così come i paragrafi sulle locali divinità, come Marduk, Melqart, Atargatis e Furiona. Eliminati risultato anche i paragrafi sulle leggende sull’origine divina della tintura porpora e dei geroglifici, così come i testi del Codice di Hammurabi e dell’Editto di Milano del 313 d.C. con il quale si sanciva la libertà di culto all’interno dell’Impero Romano. Per motivi intuibili, dal libro di testo di studi religiosi di seconda superiore è stato rimosso il paragrafo intitolato “Non deridere un dio al quale non ti sei dedicato”.
La circolare continua disponendo l’eliminazione di contenuti scientifici e filosofici “scandalosi”: dai libri di testo della quarta superiore sono stati eliminato il capitolo sul cervello e il suo sviluppo nell’evoluzione umana e quello sulla filosofia cinese e le scuole di pensiero orientali.
Risulta chiaro come nelle intenzioni dei nuovi governanti della Siria vi sia l’annientamento dell’identità nazionale siriana, da ridurre a una mera variante locale e amministrativa di un futuribile “califfato” pan-islamico, costruito sul sangue di tutte le correnti musulmane non-salafite, dei cristiani e dei dissidenti politici. La Storia della Siria pre-abramitica è semplicemente cancellata, quella della Siria a maggioranza islamica fortemente distorta a favore di una narrazione filo-salafita che, se da un lato strizza l’occhio alla Turchia cancellando i riferimenti al movimento nazionale anti-ottomano, dall’altro si schiera apertamente col progetto sionista, ridimensionando e sottoponendo a revisione storica la fondamentale Guerra di Liberazione dell’Ottobre, aprendo così anche culturalmente all normalizzazione dei rapporti con Israele, volontà espressa peraltro da esponendi del regime di al-Julani in più occasioni.
Questo attacco all’identità nazionale siriana vede la sua operatività non solo nel cambiamento dei programmi scolastici, ma anche nella sistematica distruzione di luoghi di culto, tombe e monumenti cristiani, sciiti e alawiti operata in diverse città dalle milizie terroristiche affiliate al nuovo governo, oltre che nella nomina tra i massimi vertici dell’esercito e dell’amministrazione di cittadini stranieri, in particolar modo turchi, tajiki e kirghisi. Resta da vedere se e quanto il popolo siriano potrà tollerare questa umiliazione, questo sputare su millenni di Storia ad opera di un manipolo di mercenari al soldo dell’Occidente e dei sionisti.
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