di Leo Essen
Lunedì 13 maggio Tesla ha presentato allo Stato della California la richiesta di messa in libertà – licenziamento – di 378 dipendenti dello stabilimenti di Fremont e 223 degli uffici di Paolo Alto. I licenzianti partiranno il 20 giugno e si concluderanno dopo 14 giorni.
I tagli sono stati giustificati dall’esigenza improrogabile di riduzione dei costi, una riduzione che riguarderà il 10% delle forze attive
Il 23 aprile scorso erano stati annunciati 3.753 esuberi. Nel frattempo sono anche state cancellate 3.400 posizioni vacanti.
Si tratta dei licenziamenti più corposi dopo quelli di Meta, Cisco, PayPal e Microsoft. L’azienda parla di duplicazione dei ruoli a tutti i livelli e di necessità di raggiungere un nuovo traguardo di produttività (sfchronicle.com).
La produttività è rappresentata dal margine tra ricavi ottenuti dalla vendite e costi di produzione. La concorrenza – se fossimo in un regime di concorrenza – impone alle aziende un costante aumento della produttività.
Nel suo ultimo rapporto trimestrale, McKinsey parla di un cambiamento importante nei linguaggi delle aziende. L’utilizzo di termini quali “decoupling”, “derisking”, “reshoring”, “nearshoring” e “friendshoring” nelle presentazioni aziendali è aumentato di oltre 20 volte tra il 2018 e il 2022. Il sottotesto di questi termini è spesso la geopolitica, che è sempre più un vezzo dei discorsi sul commercio e il business.
Le tariffe medie sugli scambi di beni tra Cina e Stati Uniti sono aumentate da tre a sei volte dal 2017. Più in generale, si legge nel rapporto, ogni anno il numero di nuove restrizioni al commercio globale è in costante aumento. Si è passati da circa 650 nuove restrizioni del 2017 alle oltre 3.000 del 2023.
I modelli commerciali globali stanno cambiando. Dal 2017, Cina, Germania, Regno Unito e Stati Uniti hanno ridotto la distanza geopolitica dei loro scambi commerciali del 4-10%.
Il rapporto parla diffusamente della produttività. Il 2024 sarà l’anno giusto. Sarà l'inizio di un'era di abbondanza futura. Se le aziende americane, si legge nel rapporto, riusciranno ad aumentare la produttività, potranno non solo superare i concorrenti, ma anche contribuire a fare del 2024 l'inizio di un'era di abbondanza.
Sembra un compito impossibile. Ma McKinsey è sicura. L’aumento ci sarà e sarà basato su tre nuovi (sic!) pilastri: 1) riqualificazione dei lavoratori; 2) controllo dell'aumento dei prezzi delle materie prime e dei tassi di interesse; 3) investimento in tecnologia IA.
Il fatto è che siamo in un regime di concorrenza farlocca, e di prezzi farlocchi. L’auto prodotta da Tesla risponde a un bisogno indotto, artificiale, a un consumo superfluo di stampo ecologista che non risponde ai calcoli dell’economia. E l’economia è risucchiata dalla geopolitica, perché delle sue presunte regole non rimane niente, se non il potere – o il non poter più. Non potere che si manifesta nel fuga dei capitali e della produzione in aree del mondo dove le regole dello scambio sono ancora operative e dove si riesce a tenere insieme la baracca e a valorizzare un capitale in eccesso. Non senza la foglia di Fico del reshoring.
Vedi Candy-Italia, foglia di Fico per Haier.
Come ricorda il Prof. Paolo Desogus oggi il famoso articolo di Pier Paolo Pasolini "Cos'è questo golpe? Io so" compie 50 anni. "Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica...
Sulla vicenda della donna iraniana nuda nel campus, le cui immagini sono diventate virali, monta la strumentalizzazione politica.Al di là dei proclami “social”, cosa si sa realmente?...
L'ex comandante della NATO James Stavridis ha previsto che il conflitto in Ucraina si concluderà con la conquista da parte della Russia di circa un quinto del territorio del Paese. Stavridis, ammiraglio...
Pubblichiamo questa lettera aperta che la giornalista e saggista Patrizia Cecconi ha inviato ai dirigenti di Eurospin nella quale spiega perché è semplicemente immorale vendere merci...
Copyright L'Antidiplomatico 2015 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa