La minaccia (neanche tanto velata) del rappresentante Onu ucraino a Lavrov


di Marinella Mondaini

Il rappresentante dell’Ucraina all’ONU, Sergej Kislic, ha minacciato di morte il ministro degli Esteri russo Lavrov, con un cinico messaggio: “Von Lavrov, il cui aereo Il-Iljuscin sta per decollare dall’aeroporto Kennedy, conclude la sua vacanza nel mondo libero più con un piagnucolio che con il botto. Il suo disco rotto sulla “Bucha è una messinscena” continua a risuonare sul grammofono di Mosca, mentre le sue lamentele contro i malvagi anglosassoni sono artritiche. Il Consiglio di Sicurezza, per quanto imperfetto possa essere, considererà comunque opportune le questioni portate alla sua attenzione. L’Il- l’Iljuscin ti aspetta! È inevitabile!”

Ieri Lavrov subito dopo la tragedia aveva chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere dell’abbattimento dell’aereo russo Il-76 da parte dell’Ucraina. Ma la Francia ha rifiutato la richiesta della Russia. Come ha detto il primo vice rappresentante della Russia l’ONU, Dmitrij Poljanskij, la Francia ha scelto la strada dell’abuso dei suoi poteri di presidente del Consiglio di Sicurezza e rifiuta di soddisfare la nostra richiesta di una riunione urgente. Si è dichiarata d’accordo a farla solo alle 17.00 del 25, ovvero il 26, gennaio, ora di Mosca.

Così Parigi cerca di guadagnare tempo e dare a Kiev il modo e il tempo di trovare una spiegazione più o meno plausibile di quanto è accaduto”. Subito dopo l’abbattimento dell’aereo gli ucraini hanno mostrato un comportamento assai strano, prima hanno festeggiato la “vittoria” godendo della morte dei russi poi dopo diverse ore i messaggi sono stati o cancellati o modificati. Fino al farfugliamento di stanotte del narco-fürer che senza spiegare niente, chiede “ un’indagine internazionale sull’aereo caduto”

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